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Risvegliare l'Angelo della Vita ed abbattere l'Angelo della Morte

"Due designati sono: l'uno è il responsabile della Vita e l'altro della morte ed essi sono preposti all'uomo. Quando l'uomo riscatta suo Ben (figlio), lo riscatta dalla mano di quel responsabile della morte ed egli non può dominarlo. Questo è il mistero di, E Dio vide tutto quello che aveva fatto. Ed ecco, era molto buono (Ndr. Originalmente "Tov meod" in ebraico). "Tov" (buono) è l'angelo della Vita, "Meod" (molto) è l'angelo della morte. E perciò in quel riscatto permane l'angelo della Vita e s'indebolisce l'angelo della morte. Con questo riscatto egli acquisisce la Vita, com'è stato detto, e quello stesso lato maligno lo lascia, e non lo  afferra".

(Il Libro dello Zohar, Prefazione, brano 246).

 

Nell'articolo "I due designati" l'autore del libro Lo Zohar, il Tana Rabbi Shimon Bar Iochai (Rashbi) ci espone i misteri della Creazione e ci insegna che le due forze spirituali Ne formano la base: "L'angelo della Vita" e "L'angelo della morte".

Però prima di accedere alla lettura del libro Lo Zohar, dobbiamo ricordarci la regola basilare definita dai Kabbalisti: tutti i personaggi, le persone ed i misteriosi racconti presentati nel libro simboleggiano solamente forze e processi spirituali e nient'altro.

"L'angelo della Vita e l'angelo della morte", rigardo i quali ci racconta Rashbi, simboleggiano due forze spirituali che operano in ognuno di noi.   

L'angelo della Vita è la forza che innalza l'uomo verso la sensazione della spiritualità. Questa sensazione sublime è chiamata nella Saggezza della Kabbalah "Vita".

In confronto all'angelo della Vita, l'angelo della morte è la forza che attira l'uomo verso direzioni che lo allontanano dalla Vita Spirituale e di conseguenza è chiamato "Il responsabile della morte".

Queste due forze, anche se non sembra così, hanno lo stesso compito, quello di attirare l'uomo alla Spiritualità, solo che ognuna lo compie in modo diverso. Quando l'uomo sceglie di allontanarsi dalla Spiritualità, l'angelo della morte lo induce a percepire un senso di vuoto e d'insoddisfazione, riportandolo così alla Spiritualità.

Quando, al contrario, l'uomo sceglie di interessarsi alla Saggezza della Kabbalah, percepisce come la forza della Vita lo conduce in modo positivo e piacevole verso il conseguimento del mondo Spirituale. Lo Zohar spiega che se l'uomo attua il metodo che porta all'elevazione Spirituale, evita le sensazioni negative che porta con sé il responsabile della morte.

Il riscatto del primogenito

Quando l'uomo risponde al richiamo dell'angelo della Vita e studia per mezzo della Saggezza della Kabbalah il Mondo Spirituale, egli giunge alla situazione denominata "Il riscatto del primogenito".

Il concetto "Ben" (figlio) simboleggia nella Kabbalah la situazione Spirituale seguente che l'uomo agogna di raggiungere, mentre il concetto "Av" (padre) simboleggia l'attuale gradino Spirituale nel quale egli si trova.

La saggezza della Kabbalah aiuta l'uomo ad accrescere e a rafforzare la propria attrazione verso la Spiritualità, risvegliando in questo modo l'angelo della Vita. Quando questo succede, l'angelo della morte s'indebolisce e l'uomo si libera dal suo dominio. Egli giunge alla situazione Spirituale denominata "Ben", il che vuol dire innalzarsi al gradino spirituale successivo. "Il riscatto del primogenito" simboleggia l'intenzione dell'uomo di giungere a questa elevata situazione o, in altre parole, nascere verso la prossima fase del suo sviluppo spirituale.  

Il libro dello Zohar ci ha raccontato già duemila anni fa che giungerà il tempo nel quale queste due forze si risveglieranno in molte persone, apportando uno speciale processo Spirituale. I Kabbalisti più eminenti hanno definito che questo processo inizia già ai nostri tempi, in un periodo nel quale molti percepiscono un crescente bisogno di comprendere per quale fine essi vivono.

L'angelo della Vita, il quale si risveglia al giorno d'oggi in molti di noi, ci dà l'opportunità di percepire il Mondo Spirituale in tutta la sua magnificenza. L'unica cosa che ci rimane da fare è lasciar posto alla saggezza della Kabbalah nella nostra vita e così giungere, assieme all'intera umanità, alla vetta del percorso Spirituale. Solamente allora noi tutti giungeremo alla completa consapevolezza del Mondo Spirituale e al godimento infinito che porta con sé l'angelo della Vita.

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