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La farfalla viveva in un periodo nel quale tutto nella natura era in piena armonia e soltanto l’uomo ne era distante.

Un giorno, mentre si avviava verso la radura del bosco per annusare i fiori, la farfalla scoprì, con orrore che non ce n’erano più. Sentì spavento ed un po’ di delusione, allora agitò le sue ali con tutte le sue forze e provocò una catena di eventi che tirò fuori la natura dal suo assoluto riposo. E l’uomo, percepì questo nella stessa maniera?

Questo successe migliaia di anni fa, in tempi remoti, in un periodo speciale, quando tutti si comprendevano l’uno con l’altro.  I pesci, gli uccelli, le piante e perfino le montagne e gli oceani vivevano in armonia e amore.

Soltanto l’uomo era rimasto isolato, e non aveva voluto occuparsi di nessun’altro, se non di se stesso.

Sicuramente vi domanderete cosa significhi questo…

Allora ascoltate la storia della farfalla…

C’era una volta, una farfalla che desiderava viaggiare. Ogni giorno visitava un fiore o un albero nuovo.

Ogni giorno faceva amicizia con un uccellino o un altro animale che prima non conosceva.

Una mattina la nostra farfalla non aveva nessun programma.

“Sarà utile per me volare oggi?”, meditava la farfalla, “Ora ricordo, ieri ho visto dei bei fiori nella radura del bosco. Voglio volare e visitarli”

La farfalla volò felice verso la radura salutando per strada gli alberi, le cavallette ed i maggiolini. La farfalla sentiva già il profumo dei fiori… E tutt’un tratto apparve l’uomo che entrò canticchiando nel bosco, senza prestare attenzione a niente.

Tutto ad un tratto l’uomo vide dei fiori colorati nella radura del bosco.

“Mi viene voglia di strappare questi fiori per portali a mia moglie”, pensò l’uomo.  Strappò tutti i fiori e corse via verso la sua capanna di bambù che si trovava in riva all’oceano.

La farfalla rimase stupita dall’ atteggiamento dell’uomo.  Per lei non era normale che una creatura non considerasse le altre creature.  Sconvolta, iniziò ad agitare le sua piccole ali così velocemente che incitarono il vento che dormiva tra i rami degli alberi.

“Aoow”, iniziò a soffiare il vento, “Sono stato svegliato”.  Il vento iniziò a sussurrare tra le foglie ed a soffiare con tanta forza che strappò una mela rossa e matura dall’albero.

“Che cosa succede qui?”, disse la mela con stupore mentre cadeva sulla testa di un cinghiale.

“Chi mi ha lanciato la mela?”, disse il cinghiale spaventato, mentre correva spingendo un piccolo sasso.

“Chi mi muove?”, disse il sasso mentre cadeva su una roccia, che colpita iniziò a rotolare giù dal pendio. “Non riesco a fermarmi”,  disse la roccia, la quale provocò la caduta di molte pietre che andarono a finire al fiume bloccando la circolazione dell’acqua.

“Chi ha bloccato il flusso dell’acqua?” ,chiese il fiume andando indietro e spingendo l’acqua verso le fonti sotto terra.

“Dove sei sparito caro fiume?”

La terra si prosciugò riempiendosi di grandi crepe.  A causa di queste grandi crepe la madre terra sentì dei crampi nello stomaco.  Perfino negli oceani si potevano sentire le sue contrazioni.

A causa di queste emozioni l’oceano iniziò a tremare ed alzò la sua più grande onda.

“L’onda arriva alla spiaggia!”, dissero i gabbiani agli altri uccelli che si riposavano sul mare.

“Andate via”,  dissero i volatili agli animali che si trovavano sulla terra. I ranocchi, i serpenti, le volpi, i lupi, gli insetti ed i moscerini lasciarono le loro piccole case e fuggirono in fretta. Tutti sapevano dell’onda che stava arrivando sulla spiaggia.

Tutti tranne l’uomo. Soltanto lui non capiva quello che stava succedendo. Ma un gruppo di delfini si diede da fare per aiutare l’uomo.  “Veloce, prendi tua moglie ed i tuoi figli e scappate dalla spiaggia”, dissero i delfini.

“A causa del tuo atto di strappare i fiori, la farfalla rimase sbalordita ed iniziò  a battere le ali, e cosi facendo incitò il vento che a sua volta fece cadere una mela, che cadde sul cinghiale, che spinse il sasso, che bloccò il fiume e fece asciugare la terra, che rimase inorridita e tremò perfino sotto l’oceano, che fece alzare un’onda altissima e adesso si avvicina a te” dissero i delfini, che erano molto preoccupati per l’uomo.

L’uomo e la sua famiglia ebbero tempo di allontanarsi dall’oceano;  si girarono e videro come l’onda distruggeva la loro capanna come se fosse un piccolo pezzo di legno.

“Grazie delfini”, disse l’uomo mentre questi ritornavano al mare.

Piano piano tornò la calma e anche l’onda scomparve.

“E’ bello tornare a casa” , disse il fiume e tornò a fluire normalmente dopo che l’onda spostò le pietre che ostruivano il suo corso.

“Grazie a te fiume”, disse la terra, di nuovo annaffiata dall’acqua. Anche le piante e gli animali si calmarono e la vita tornò al suo ciclo normale.

Nessuno soffrì a causa dell’onda, ma tutti erano molto spaventati, soprattutto l’uomo.

“Solo una farfalla…chi l’avrebbe mai detto!”, pensò l’uomo.

Nello stesso momento la farfalla stava guardano i fiori sulla testa della moglie dell’uomo. Il mazzo era formato dai bei fiori che la farfalla voleva visitare nella radura del bosco.  “Che bei fiori!”, disse la farfalla.

“Rimani ferma, non ti muovere e non battere ciglio”, disse l’uomo alla moglie  “se puoi non sussurrare per non far fuggire la farfalla.  Com’è bella!  Non ci avevo mai fatto caso”, disse l’uomo mentre guardava la piccola farfalla.

La farfalla batteva dolcemente le sua ali, con amore, nello stesso modo che faceva quando si trovava insieme alle sue compagne.

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