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In un giorno come tanti, l'ippopotamo se ne stava sdraiato in casa (la pozzanghera), e piagnucolava. "Non mi piace il mio umore! Non mi piace! Fa pena! A dir la verità ho un umore terribile oggi... ma perché dovrebbe essere diverso? Guarda questo cielo nuvoloso, noiosissimo!!! E guarda quest'acqua grigia, piena di fango, e questa spiaggia… non ha né siepi né alberi! Come posso non essere annoiato?!”.

L'ippopotamo piagnucolò ancora un po’, poi aspirò tanta aria e cominciò a giocare al gioco delle bolle. Gli uscivano delle bolle grandi e grigie ma, dopo poco tempo, anche questo gioco lo annoiò.

“Mi sono stufato! Faccio tante bolle, ma nessuno le vede!!! OOOOOOHHHHHH”, fece con un sospiro e scese giù, sott'acqua.

Ma anche questo non gli migliorò l'umore.

“Cosa posso fare?”. Dormì un po’, poi piagnucolò di nuovo: “Sono poverino e sfortunato...”. E così continuò, il tempo passava come una nuvola triste, ma non succedeva proprio niente. “OOOHHH, ma che noia!! È quasi meglio stare sdraiato sulla terra della pozzanghera!”.

Tutto ad un tratto sentì canticchiare qualcuno, e vide sbucare fuori dal cespuglio la faccia vanitosa di una scimmietta.

“Ciao, amico mio! Che bella giornata, eh?”, disse la scimmietta. “Beh, io non la penso davvero così!!!”, si lamentò l'ippopotamo.

“A dir la verità, penso che oggi sia una giornata proprio molto noiosa, ed anche ieri e l'altro ieri. In generale, trovo questa pozzanghera molto noiosa. Ho voglia di sdraiarmi sulla terra della pozzanghera e non galleggiare mai più!”.

La scimmietta lo guardò con aria impietosita, e disse: “So perché ti lamenti così tanto!”.

“Perché?”, chiese l'ippopotamo. “Perché sei tutto solo!”, rispose la scimmietta, “Per questo ti annoi!”.

“Dici?!”.

“Sicuramente! Questa situazione non va. Hai bisogno di un amico!”.

“Ma dove lo trovo?”, chiese l'ippopotamo, “Ovviamente non è qui nella mia pozzanghera…”. Guardò l'acqua grigia con aria dubbiosa e chiese: “Forse posso trovarlo al supermercato, dove mia mamma compra il cibo e le caramelle?”.

“Non ne sono sicura… ma mi sembra proprio di no”, rispose la scimmietta, grattandosi la testa, “Vieni, andiamo a cercarlo. Forse qualcuno ha lasciato un amico di cui non aveva più bisogno... o forse qualcuno un amico l’ha perso!”.

Perso?!”, l'ippopotamo era così sorpreso che fece di nuovo le bolle, “Non può essere che qualcuno abbia perso un amico! Un amico è troppo prezioso per perderlo!”.

E fu così che si misero alla ricerca di un amico per l'ippopotamo. Però, nessuno di loro aveva la minima idea di come fosse un amico. “A chi assomiglia?”, chiese l'ippopotamo.

“Non so”, rispose la scimmietta. “Ha per caso una coda?”.

“Non so!”.

“La pelliccia tigrata?”.

“Non so!”.

“È morbido o pungente?”.

“Non so!”.

“Ma dove sarà quest’amico misterioso?”.

Dopo aver camminato per ore nella foresta non avevano trovato nulla di particolare.

“Lo sapevo!”, disse l'ippopotamo preoccupato, “sapevo che rimarrò solo per sempre. Non avrò mai degli amici”.

“Che sciocchezze!”, disse la scimmietta, “Non abbiamo ancora passato tutto il bosco, é sicuramente lì da qualche parte, il tuo amico. Lo troveremo di sicuro!”.

Però avevano già passato l'ultimo albero, avevano cercato in tutte le siepi e le colline... e non avevano trovato NIENTE. O per meglio dire: NESSUNO. Immaginatevi la loro delusione!

Affranti si sedettero su di una roccia.

“OOOOOOHHHHHH”, gli occhi dell'ippopotamo brillavano di lacrime. Grandi lacrime, da ippopotami... brillavano e cominciavano a scendere, quasi affogandoli nella piccola caverna in cui erano seduti. “OOOHHH…”.

“Per favore, smettila! Gli abitanti della foresta non sono ancora pronti per la stagione delle piogge!”, disse qualcuno li accanto a loro. L'ippopotamo e la scimmietta si guardarono attorno e videro, sotto ad una siepe, un vecchio nonno porcospino. Tutti nella foresta sapevano che era un animale molto, molto saggio.

“OOOHHH, non avrò mai amici!”, piangeva l'ippopotamo.

“Scusa ma non capisco… tu ce l’hai già un amico!”, disse il porcospino.

“Veramente?!”, l'ippopotamo era così sorpreso che smise di piangere, “Dove?! Dove è?!”.

“Vicino a te!”, sorrise il nonno-porcospino, “Eccolo!”. E puntò il dito sulla scimmietta.

“Lei è stata qui accanto a te tutto questo tempo, lei è il tuo vero amico!!!”.

“La scimmietta?! Ma non mi assomiglia per niente!”. L'ippopotamo era davvero confuso.

“Non è grande come me e non sa neanche fare le bolle. Io pensavo che un amico è grande, rosa, meraviglioso, straordinario, come una bolla enorme! Come un grande regalo!”.

“Certamente un amico è un grande regalo”, disse il porcospino, “Ma non è sempre come te lo immagini. Non è una bolla! È un amico! Un amico è uno che pensa a te, ti aiuta, si preoccupa per te, e vuole sempre tutto il bene possibile per te!”.

“Allora è la scimmietta!”. L'ippopotamo si era emozionato. “Lei pensa a me, mi aiuta, si preoccupa… sono sicuro! È proprio la scimmietta!”.

“Allora significa che la scimmietta è il tuo amico”, sorrise compiaciuto il nonno porcospino.

“Che stupido che sono stato... e quanto sono felice!”. L'ippopotamo splendeva di gioia.

“Ho un amico che non avevo notato prima, ma eccolo qui! Il mio miglior amico è la scimmietta! Grazie, scimmietta mia!!!”.

Si sedettero nella piccola caverna nel bosco, che nel frattempo si era asciugata sotto ai calorosi raggi del sole, e si meravigliarono della natura:

“Guarda che bello tutto intorno! Il cielo è azzurro, gli uccelli cantano, i fiori sono profumati! Come ho fatto a non vedere tutto questo prima?!”. L'ippopotamo era sorpreso. Ed allora rispose a se stesso:

“Il mondo è sempre meraviglioso, solo che noi non lo notiamo quando pensiamo solo a noi stessi. Ma quando pensiamo ad un amico, ci accorgiamo che il mondo è così bello!”.

“Quando auguriamo ai nosri amici la felicità ed il bene!”, disse la scimmietta.

“Esattamente!”, sorrise l'ippopotamo... ed il mondo intorno a loro brillò di mille colori.

“La vita è piena di significato e felicità quando ognuno pensa agli altri!”.

“Si, si!!”, gioì la scimmietta. Ed il mondo intorno a loro brillò ancora di più...

“Stare con un amico è davvero meraviglioso!”.

Tutti entusiasti, si incamminarono attraverso la foresta piena di colori verso gli animali della foresta. Volevano raccontare a tutti come potevano rendere la loro vita tanto felice!

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