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Introduzione al Libro dello Zohar

8…..E in base a ciò che è stato interpretato già sopra, l’argomento è ben comprensibile. Poiché nello stesso modo che l’ascia taglia e distingue la cosa materiale dividendola in due, così anche nello spirituale la diversificazione della forma separa dividendolo in due. Ad esempio, quando due persone si amano, dirai che aderiscono come un solo corpo. Ed al contrario, quando si odiano, dirai che sono lontani, uno dall’altro, come l’est dall’ovest. E non è un caso di vicinanza tra i luoghi e neppure la lontananza tra i luoghi, ma l’intenzione riguarda l’equivalenza della forma. Ed essendo essi uguali nella forma, ciascuno col proprio compagno, amando tutto ciò che ama il compagno e odiando tutto ciò che odia il compagno, e così via, li troviamo nell’amore in adesione tra di loro.

E nel caso ci fosse qualche diversificazione di forma tra loro, e cioè che uno ama una cosa nonostante il suo compagno la odii, e così via, ecco che nella misura di questa diversificazione di forma essi si odiano e sono lontani uno dall’altro. E se ad esempio si trovano nell’opposizione di forma, cioè che tutto ciò che il primo ama l’altro odia, e tutto ciò che l’altro odia, il primo invece ama, ecco che allora saranno lontani l’uno dall’altro come l’est è lontano dall’ovest, cioè da un’estremità all’altra.

9. Ed ecco che trovi, che nella Spiritualità la diversificazione della forma agisce come l’ascia che separa la materia, e che la misura della lontananza è proporzionata alla misura dell’opposizione della forma. E ciò viene ad insegnarti, che dato che nelle anime è impresso il desiderio di ricevere il Suo piacere, e abbiamo dimostrato chiaramente, che tale forma invece non esiste affatto nel Creatore, e da chi potrebbe Egli ricevere, ed ecco che questa diversificazione di forma, che le anime avrebbero realizzato, agirebbe nel separarle dalla Sua Entità, come il piccone che scava la roccia dalla montagna. Per via di questa diversificazione della forma, le anime sono uscite dai termini di Creatore, distinte da Lui fino a divenire creature. Eppure, tutto ciò che le anime realizzano dalla Sua Luce, viene richiamato, esistenza dall’esistenza, dalla Sua Entità.

E così troviamo che per quello che concerne la Sua Luce, le anime la ricevono nel loro vaso, questo è desiderio di ricevere, non vi è alcuna differenza tra loro e la Sua Entità, poiché la Luce è recepita in loro come esistenza dall’esistenza, direttamente dalla Sua Entità, e tutta la differenza tra le anime e la Sua Entità, è dovuta solo a ciò che fa diventare le anime parte della Sua Entità, e cioè la misura della Luce che esse ricevono all’interno del vaso, che è il desiderio di ricevere, ed è già una parte distinta dal Divino, essendo infusa all’interno della diversificazione della forma cioè del desiderio di ricevere, e tale diversificazione di forma ha fatto della misura della Luce ,una parte, e così le anime sono estratte dalla distinzione del “Tutto” e sono diventate una distinzione di “parte”. Ecco che tra di loro non vi è più del fatto che questo è il “Tutto” e questa è la “parte”, come nella roccia scavata dalla montagna. E scruta bene ciò poiché non è possibile prolungare da un posto così elevato.

43. Quando l’uomo nasce, riceve immediatamente un anima santa, Nefesh …

Comunque non un anima attuale, ma il posteriore di essa, cioè la sua ultima categoria, che è chiamata un punto a causa della sua piccolezza. Essa è inserita nel cuore dell’uomo, nel suo desiderio di ricevere, che si fonda primariamente nel cuore dell’uomo.

Sappi questa regola, che tutto ciò che troverai nella realtà in generale lo troverai anche in ogni mondo, persino nella più piccola particella di esso.

Proprio come ci sono cinque mondi nella realtà, che sono cinque sefirot, Keter, Hochma, Bina, Tifferet e Malchut, così anche ci sono cinque sefirot, Keter, Hochma, Bina, Tifferet e Malchut in ciascuno, ed ogni mondo, e ci sono cinque sefirot nella più piccola parte di quel mondo.

Abbiamo affermato che questo mondo è diviso in inanimato, vegetale, animato e umano. Essi corrispondono alle quattro sefirot,  Hochma, Bina, Tifferet e Malchut;

In effetti, persino nella più piccola parte di ciascuna specie nell’inanimato, vegetativo, animato e umano, ci sono quattro categorie interne: inanimato , vegetativo, animato e umano. Lo stesso esiste in una singola specie, in una persona.

Così persino in una singola persona ci sono anche quattro livello (inanimato , vegetativo, animato e umano), che sono le quattro parti del suo desiderio di ricevere.

66. Sappi, che in ogni cosa vi sono interiorità ed esteriorità, e nel intero mondo, sono considerati Israele, i successori di Abramo, Isacco e Giacobbe, che sono valutati l’interiorità del mondo, e le settanta nazioni sono l’esteriorità del mondo. E così in Israele negli stessi c’è l’interiorità, (la quale comprende) i servitori completi del Borè, e c’è anche l’esteriorità, (la quale comprende) coloro che non si impegnano con devozione al Servizio del Borè. Ed anche nelle stesse nazioni del mondo, c’è l’interiorità, che sono i Hassidim delle nazioni del mondo, e c’è l’esteriorità che comprende le persone rozze, più nocive e così via. Ed anche in coloro che servono il Borè tra i figli di Israele, c’è l’interiorità, che comprende coloro che si purificano fino a comprendere l’anima dell’interiorità della Toràh e i Suoi misteri, e l’esteriorità che include coloro che si occupano unicamente della parte pratica della Toràh. E ciò riguarda ogni uomo d’Israele, nel quale c’è l’interiorità, che è la distinzione di Israele che è in mezzo a lui, e questo è il mistero del punto nel cuore. C’è (inoltre) l’esteriorità, che è la distinzione delle nazioni del mondo, che è in mezzo a lui, e comprende il corpo stesso. Solamente che, persino le nazioni del mondo, che sono in mezzo a lui, là sono considerate come convertiti. Poiché aderendo all’interiorità, essi assomigliano ai convertiti di Giustizia delle nazioni del mondo, che sono venuti per aderire alla collettività d’Israele.

67. Quando una persona d’Israele rafforza e onora la distinzione della propria interiorità, cioè la distinzione d’Israele che è in lui, al di sopra della propria esteriorità, che è a sua volta la distinzione delle nazioni del mondo che è in mezzo a lui, egli dedicherà la maggior parte della sua fatica e il suo sforzo per accrescere ed innalzare la distinzione dell’interiorità che è in lui a beneficio della propria Nefesh; ed egli presterà minore fatica e solo nella misura necessaria per dar vita alla distinzione delle nazioni del mondo che è in lui, cioè alle necessità del corpo. Secondo quanto scritto (in Pikeri Avòt) «Fa della tua Toràh un impegno costante, e del tuo mestiere un impegno incostante», ecco allora che egli causa con i propri atti, sia nell’interiorità che nell’esteriorità della generalità del mondo, che i figli d’Israele potranno salire al di sopra e in alto, e le nazioni del mondo, le quali sono l’esteriorità di questa totalità (del mondo) stimeranno e conosceranno il valore dei figli di Israele. E se succederà il contrario, che Dio non voglia, l’uomo come individuo d’Israele, accrescerà e valorizzerà la distinzione della propria esteriorità, la quale è la distinzione delle nazioni del mondo che è in mezzo a lui, che è al di sopra della distinzione di Israele che è in lui, come è scritto a riguardo «Lo straniero che sarà in mezzo a te» cioè l’esteriorità che è in mezzo a lui, «Salirà sempre più in alto al di sopra di te, e tu» tu stesso, cioè l’interiorità, che è la distinzione di Israele in mezzo a te, scenderà sempre più in basso – allora egli con le sue azioni determinerà che anche l’esteriorità nella generalità del mondo, cioè le nazioni del mondo, saliranno sempre più in alto fino a sopraffare Israele, abbassandola fino alla polvere, ed i figli d’Israele, che sono l’interiorità del mondo scenderanno sempre più in basso, che Dio non voglia.

68. Non devi meravigliarti del fatto, che un singolo uomo arrechi con i propri atti l’ascesa o la discesa dell’intero mondo, poiché c’è una legge immutabile, che la collettività e la parte individuale sono uguali come due gocce d’acqua, ed ogni cosa che viene svolta dall’intera collettività riguarda anche il singolo, e per di più – i particolari formano tutto ciò che è nell’intera collettività. Poiché la collettività sarà svelata solamente dopo la rivelazione dei particolari che è in essa, e ciò sarà in misura e qualità dei particolari. Ed è certo che in base all’atto dell’individuo, il suo valore abbasserà o innalzerà l’intera collettività. Con questo ti sarà rivelato ciò che è scritto nel libro dello Zohar, che secondo l’impiego del libro dello Zohar e della Saggezza della Verità, meriteranno di uscire dall’esilio verso la completa salvezza (Tikunìm, la fine del sesto tikùn). Ma in apparenza (c’è da chiedersi), cosa centra lo studio dello Zoharcon la Salvezza di Israele tra le nazioni.

69. E da quanto é stato delucidato sopra, è ben chiaro che anche nella Toràh c’è interiorità ed esteriorità come nella totalità del mondo, perciò anche colui che si occupa della Toràh possiede questi due gradi. Accrescendo la sua fatica nell’interiorità della Toràh ed i Suoi misteri, ecco che nella stessa misura induce il valore dell’interiorità del mondo, che è Israele, a salire sempre più in alto e al di sopra dell’esteriorità del mondo, che sono le nazioni del mondo, e tutte le nazioni riconosceranno ed elogeranno al merito di Israele rispetto ad esse, fino a che sarà attuato lo scritto (Isaia 14) «Popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo e la casa d’Israele li possederà nel paese dell’Eterno eccetera», e così anche lo scritto (Isaia 49) «Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io leverò la mia mano verso le nazioni, alzerò la mia bandiera verso i popoli, ed essi ti ricondurranno i tuoi figliuoli in braccio, e ti riporteranno le tue figliuole sulle spalle».

Ma se succedesse il contrario, che l’uomo d’Israele abbassasse il valore dell’interiorità della Torà e i suoi misteri, la quale esamina le vie delle nostre anime e i loro gradi, e anche la parte della mente e i sapori dei precetti, rispetto al valore dell’esteriorità della Toràh che riguarda soltanto la parte pratica. E anche se si occupasse una volta dell’interiorità della Toràh, ecco che dedicherebbe un’oretta del suo tempo, quando non è giorno e non è notte, come se, Essa fosse una cosa inutile – in questo egli causa, che l’interiorità del mondo che sono i figli di Israele, sarà sempre più abbassata, aumentando l’esteriorità del mondo, che sono le nazioni del mondo, umiliando e disprezzando i figli di Israele, considerando Israele come fosse una cosa superflua nel mondo, poiché nessuno al mondo li vuole. Per di più, essi causano con ciò, che perfino l’esteriorità delle nazioni del mondo si estenderà sulla loro stessa interiorità, poiché i peggiori tra le nazioni del mondo, i nocivi e i distruttori del mondo, supereranno e saliranno sempre più al di sopra della loro interiorità, e questi sono i Hassidim delle nazioni del mondo, ed allora saranno essi ad arrecare tutte le distruzioni e le tremende carneficine, ed i figli della nostra generazione ci furono da testimoni, che Dio ci protegga da ora in poi. Ecco davanti ai tuoi occhi, che la salvezza di Israele e tutto il valore di Israele, dipende dallo studio dello Zohar e dell’interiorità della Toràh, e al contrario, che tutte le distruzioni e tutta la discesa dei figli di Israele, è dovuta all’abbandono dell’interiorità della Torà, avvilendola sempre in giù, e rendendola una cosa completamente inutile.

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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