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Gli scritti dell’ultima generazione

(Una raccolta)

Un proverbio sui perduti nel deserto

Un proverbio su una società, di gente affamata e assetata che si perse nel deserto. Ed ecco che uno di loro trovò un luogo abitato. Egli però si ricordò dei suoi miseri fratelli, benché fosse parecchio lontano. Cominciò allora a gridare,  affinché i suoi amici sentissero la sua voce e lo raggiungessero in quel luogo abitato e pieno di ogni ben di Dio.

Così è per noi: ecco che ci siamo persi nel terribile deserto insieme a tutta l’umanità. E adesso abbiamo trovato un grande tesoro, che sono i libri della Kabbalah, essi colmano la nostra anima. Ma il ricordo dei nostri amici persi nel deserto non ci dà tregua. E malgrado, la distanza sia grande tra noi, e le nostre parole non vengano udite, con tutto ciò abbiamo preparato questi scritti, forse i nostri fratelli ci udiranno, e si avvicineranno a noi, e saranno felici come noi.

Sappiate fratelli, che la saggezza della Kabbalah si riscontra  nelle conoscenze, di come il mondo è disceso dalle sue elevate sfere fino ad arrivare ai nostri livelli di bassezza. Perciò, è facile trovare in essa tutte le correzioni per il nostro cammino d’ora in avanti, attraversando i mondi che ci hanno preceduto.

Noi ci sviluppiamo scarsamente e solo se sospinti dal di dietro e cioè attraverso le sofferenze, e sembra che non abbiamo alcuna soluzione  per evitarle, ma ecco che dinanzi a voi si trova il libro, in cui vi è scritta tutta la saggezza dei livelli, e tutti gli ordini per il singolo come per il pubblico, gli stessi ordini che saranno alla fine dei giorni e cioè i libri della Kabbalah. Aprite questi libri e troverete tutti gli  ordini buoni che saranno rivelati alla fine dei giorni, e da essi riceverete i buoni insegnamenti, come organizzare, anche oggi, le cose, in base alle vie percorse in questo mondo – perché, si può studiare la storia passata e  correggere da essa la storia futura.

E tutto ciò porto nel cuore, fino al punto che non riesco più a trattenermi, e mi sono permesso di rivelarvi le vie della correzione. Ed ecco che chiamerò i figli di questo mondo con questo Shofar(corno), che secondo me sarà sufficiente per radunare tutti coloro che sono predestinati a studiare i libri e determineranno così lo spostamento della bilancia a loro favore ed a favore del mondo intero,  verso la purezza.

Egoismo e altruismo

Le persone si dividono in due tipi: egoisti e altruisti.

Egoisti – significa, che tutto ciò che fanno è per il loro proprio beneficio. E quando fanno il bene del prossimo, dovranno essere ricompensati, con beni materiali o con onorificenze.

Altruisti – significa, che dedicano se stessi per il bene del prossimo senza nessuna ricompensa.

Ed ecco che l‘egoismo si trova nella natura di ogni uomo, come del resto in tutti gli animali. Ma l’altruismo è contro natura dell’uomo. E comunque solo singoli sono dotati di questa natura, ed io gli definisco idealisti. Ma ogni stato ovvero ogni società è composta per la maggior parte da uomini semplici di carne e ossa, vale a dire egoisti. Pochi sono coloro che fanno eccezione, e sono altruisti, al massimo potrebbero essere  il dieci percento della società.

Non vi è un altro modo per prevenire i problemi, a meno che tutte le nazioni non accettino un governo altruistico.

Ma tutto il problema dei governi altruistici odierni sta nella mancanza di compenso, che serve da incentivo al lavoro, ed attualmente l’incentivo è basato sul principio del guadagno di un’eventuale punizione poiché, né le punizioni, nè l’educazione, e neanche l’opinione pubblica potranno cambiare la natura dell’uomo, perchè egli   lavori per sua sola libera scelta senza l’incentivo adatto.

E non vi è altra soluzione a tutto ciò se non far  pervenire nell’animo di colui che lavora, la fede del beneficio o delle eventuali punizioni spirituali che gli arriverebbero dal Creatore, per cui attraverso l’educazione ed una divulgazione adatta, il guadagno o la punizione spirituale saranno un incentivo sufficiente per produrre un lavoro fertile. Non avranno più bisogno di supervisori ne capi che li controllino, ma ognuno lavorerà per la società con un’anima sempre più desiderosa di meritare la propria ricompensa dal cielo.

Principi centrali

  1. L’altruismo – cioè “lavorare secondo le proprie capacità e ricevere secondo proprie necessita”.
  2. Tutto il mondo è un’unica famiglia, e alla fine la struttura altruistica dovrà abbracciare tutto il mondo ad un livello di vita che sia pari per tutti. Questo processo concreto è graduale, in ogni nazione la maggioranza riceverà su di sè, e in modo concreto, le stesse leggi di base, ricevendo così una fonte sicura per avere l’incentivo, ed allora entreranno immediatamente in una struttura altruistica.
  3. La forma economica – uniforme per tutte le nazioni. Con l’eccezione alle forme religiose e alle tradizioni, che non hanno a che fare con l’economia, in essi ogni nazione avrà la sua forma personale, e sarà vietato modificarla.
  4. Sarà vietato correggere il mondo usando la saggezza della Kabbalah prima che si sia assicurata, al mondo, una correzione economica.
  5. Vi sarà da costruire un programma dettagliato includendoci tutte le leggi, ed ognuno che entrerà nella struttura altruistica dovrà prestare giuramento.
  6. Prima di tutto, vi sarà da costruire un piccolo istituto in cui la maggioranza di essi saranno altruisti. Lavoreranno con tanta diligenza come nel lavoro a contratto, e ognuno di loro lavorerà secondo la  propria  capacità e riceverà secondo la propria necessità. Vi saranno tutte le forme di regime di uno stato, fino al punto che la struttura di questo istituto ingloberà l’intero mondo, ed allora sarà abolito il governo dittatoriale, e non ci sarà bisogno di cambiare nulla né nell’ambito del lavoro né nell’ambito del governo in sé. Questo istituto sarà come un punto centrale mondiale, intorno al quale si stringeranno e si raduneranno i popoli e gli stati fino alla fine del mondo. Tutti coloro che entreranno a far parte di questa struttura avranno un solo programma ed un solo governo concordato con tale centro, e saranno come un unico popolo sia  rispetto ai guadagni che alle perdite ed anche ai risultati.
  7. Sarà vietato ad uno che fa parte dell’istituto, di usare un istituto estraneo, ma tutti i conflitti dovranno essere risolti fra di loro, vale a dire, tra le parti coinvolte, e l’opinione pubblica che condanna l’egoismo, condannerà chi ha commesso il reato  di approfittare del senso di giustizia dell’amico usandolo esclusivamente a proprio beneficio.
  8. Oramai è giunto il momento di condurre in uno degli stati una società altruistica esemplare.
  9. La società altruistica non sarà fondata, prima che la maggior parte della società raggiunga il desiderio di dare in assoluto.
  10. Israele ha l’impegno di ricevere la struttura della società altruistica internazionale prima ancora delle altre nazioni, in modo da  mostrare il bene e la bellezza di  tale governo. Cioè essere all’avanguardia della salvezza del mondo.
  11. L’educazione, la fondazione della giovane generazione, la costruzione di una società che sia stabile per le  generazioni future –  sarà garantita soltanto se fonderemo un’educazione altruistica, e nonostante all’inizio sarà una forzatura, alla fine essa sarà richiesta.
  12. Non vi è alcun altro consiglio o tattica da dare per i prorogati (cosa sono i prorogati?) affinché evitino le guerre, la disoccupazione e la bassezza,  che costruire una società altruistica. Perciò le parole non sono rivolte ai diligenti e agli intelligenti, poiché non lo accetteranno, ma soltanto i prorogati potranno capire la necessita di ciò, ed anche a coloro che partecipano al loro dolore.
  13. Alla fine la società altruistica ingloberà l’intero mondo ad un livello equo di vita. Benché il processo in pratica sia graduale, ogni nazione la cui maggioranza dei cittadini sarà già educata nel dare in assoluto al prossimo, entrerà nella struttura altruistica internazionale. E tutte le nazioni che sono già entrate a far parte della struttura altruistica internazionale, avranno un livello di vita equo, in modo che i surplus di una nazione intraprendente nel lavoro o ricca, miglioreranno il livello di vita di una nazione sottosviluppata povera in risorse naturali e in mezzi di produzione.
  14. La forma spirituale di tutte le nazioni sarà la Dazione al prossimo, in “Ed amerai il tuo amico come te stesso”, affinché nessuno possa beneficare della società, più del suo amico povero. Oltre a questo, ogni nazione potrà mantenere la sua religione e le sue tradizioni e sarà vietato ad una nazione interferire nelle questioni dell’altra.
  15. La maggioranza del popolo è primitivo, come l’uomo primordiale, in quanto non ha provato d’usare la saggezza della Kabbalah. Lo sviluppo si attua attraverso tante sofferenze e secondo la legge di causa ed effetto, e la dialettica, ma la maggior parte del popolo non è attento all’ordine dello sviluppo e perciò non lo percepisce. L’unica soluzione per l’educazione della maggioranza del popolo in modo utile, sarà attraverso la saggezza della Kabbalah, nel respingere il desiderio di ricevere, attraverso la bellezza e l’elevazione insito nel desiderio di dare in assoluto.
  16. Lo scopo della vita personale dell’uomo – meritare l’adesione al Creatore, e che serva al bene del Creatore, ovvero far raggiungere alla massa il merito di arrivare all’adesione con il Creatore.
  17. La supervisione del Creatore sulle sue creature ha una forma egoistica, e quindi porta necessariamente alla devastazione del mondo, se essi non saranno in grado di ricevere il metodo della Dazione assoluta. Perciò vi è proprio una necessità pragmatica del metodo della Dazione assoluta dalla quale si arriva al “Lishma” (il Suo nome).
  18. Buone qualità, “non per ricevere un premio”, che sono basate sulla responsabilità che si ha verso la società umana, vengono ottenute attraverso l’educazione. Ma l’educazione ha bisogno dell’opinione pubblica, perchè ella mantenga e alimenti l’uomo, una volta uscito dall’educazione. L’opinione pubblica sarà stabilita per sostenere il beneficio del pubblico.
  19. La conoscenza – deriva dall’osservare attraverso i sensi (dalle esperienze), o storica (in base di documentazione e certificati), o di matematica (in base alla combinazione dei numeri, grandezza e modello). E la saggezza della Kabbalah viene confermata da tutti questi metodi, però non accetta il modo di associazioni filosofiche (deduzione o induzione – dai singoli dati a quelli complessivi e viceversa), che questo è un divieto severo nella Kabbalah, perché “tutto ciò che non realizzeremo non lo conosceremo”.
  20. L’idea del collettivismo ha bisogno di un periodo di maturazione nella mente dell’uomo non meno di tre generazioni complete, di tranquillità e accordi generali. Perciò, ancora tante reincarnazioni ed esperimenti vari  passerebbero nel mondo prima che  arrivi  alla sua conclusione – e non vi è un modo facile per far maturare le idee ma solo attraverso la saggezza della Kabbalah.
  21. Tutta la ricompensa che speriamo di avere dal Creatore e anche il traguardo dell’intera creazione è l’adesione al Creatore, nella segretezza “una torre pieno di bontà ma il Re è senza ospiti”, che viene ricevuta da coloro che aderiscono al Creatore in amore. Ed è ovvio che, prima si esce dalla prigionia che significa l’uscita oltre i confini del proprio corpo, attraverso la Dazione assoluta al prossimo, e dopo si arriva al palazzo del Re che significa l’adesione ad Egli attraverso l’intenzione di dare beatitudine di spirito a Chi lo ha creato. Perciò, il fulcro dei precetti riguarda l’uomo e il suo amico. E colui che legge i precetti tra l’uomo e il Luogo (il Creatore) assomiglia a colui che sale sul gradino “B” prima di salire sul gradino “A”, ed è ovvio che così si fracasserà le gambe.
  22. L’ anima si rivela all’uomo solo attraverso le azioni per la realizzazione del Creatore,  poiché l’anima è una parte del Creatore. L’anima viene rivelata all’uomo solo per mezzo di atti con cui si realizzano i nomi del Creatore in modo soggettivo.

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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