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Che cos’è lo Zohar?

Lo Zohar è il libro dei libri della saggezza della Kabbalah. Si sta rivelando oggi per farci progredire verso una dimensione più elevata.

Cosa c’è di così speciale nello Zohar e nella saggezza della Kabbalah? Quali sono i motivi del fatto che proprio oggi questa saggezza supera tutte le barriere e arriva al centro della vita umana e si evolve con un ritmo molto rapido?

L’umanità si evolve sempre , nei tempi passati i desideri erano basilari, desiderio per il cibo, il sesso, la famiglia, rifugio e così via… Desideri naturali che sono una necessità fondamentale per la sopravvivenza ; poi si sono sviluppati desideri più grandi, per la ricchezza, il controllo, onore e conoscenza. Durante tutta la storia, generazione dopo generazione, abbiamo cercato di riempire tutti i desideri che si sono svegliati in noi, di trovare in tutto questo sviluppo la felicità, l’amore, una vita migliore. Oggi vediamo che tutta questa corsa si fa per nulla, ogni generazione è infatti più sviluppata dal punto di vista materiale ma anche più infelice.

L’abuso della droga è così diffuso, come cercare un rifugio, e l’uso degli antidepressivi sono solo alcuni dei segni di un vuoto interiore. I Mass Media, la pubblicità e coloro che stanno intorno a noi ci instillano ancora più desideri e noi da parte nostra ci diamo da fare per riempirli: può essere un vestito nuovo, un’auto, un appartamento, una posizione più rispettata, una laurea prestigiosa, una gita all’estero e persino un buon pranzo al ristorante. Però ogni volta che realizziamo i nostri desideri, dopo un tempo non lungo, il piacere scompare.

E allora cosa si fa? Di nuovo si risveglia in noi un desiderio nuovo e la caccia ricomincia… fino a quando? E’ questa esattamente la domanda che comincia a svegliarsi dentro molte persone della nostra generazione e non solo la domanda fino a quando ma anche perché? Perché la vita va sempre così? Come mai corriamo tutto il tempo e non giungiamo veramente al riposo? Come mai ogni cosa diventa noiosa se non addirittura disgustosa dopo che l’abbiamo realizzata? Se la vita è così e non possiamo farci nulla a cosa serve tutta questa storia? Non si era mai verificato uno stato del genere, in cui in tante persone si risvegliano tante domande sul significato  della vita e la sua finalità, perché veramente viviamo.. Dove ci conduce questa vita?  E’ possibile che ci sia un piacere di un altro tipo che non scompare?

In passato semplicemente non ci siamo posti queste domande, si vive perché si vive… ora queste domande che si risvegliano nella nostra generazione alla fine del giorno non ci  danno riposo, non ci danno sosta… Queste domande ci spingono in avanti e dopo tante ricerche giungiamo alla saggezza della Kabbalah, la saggezza che ci insegna come ricevere  tanto di più; prima non ne avevamo bisogno perciò era nascosta… questo è il motivo della rivelazione della Kabbalah nella nostra generazione…

Il Santo Zohar lega l’uomo all’Ein Sof

(rabbi Moshe Israel)

E’ il libro centrale nella saggezza della kabbalah, è stato scritto precisamente in un tempo in cui la saggezza della kabbalah doveva rimanere nascosta… gli autori dello Zohar sapevano in anticipo che il mondo avrebbe avuto bisogno di questo libro solo dopo due millenni, perciò alla fine della sua composizione il libro fu accantonato.  Il Libro dello Zohar è stato veramente scritto per noi, per farci uscire dallo stato di esilio spirituale  e se vogliamo migliorare la situazione dobbiamo fare dello Zohar il libro centrale del Mondo; esso non è solo un libro, lo Zohar è il mezzo della connessione fra di noi e la forza Superiore.

Quando impareremo come leggere lo Zohar scopriremo che è un mezzo talmente forte, per la ricezione dell’abbondanza, vedremo come con il suo aiuto tutto cambia, nelle emozioni, nella mente, nella percezione, nelle sensazioni; gradualmente cominceremo a sentire che è una forza superiore benevola che ci avvolge, che qui sta operando qualcosa, che l’aria diventa più densa; per riassumere la natura ci ha portato oggi al posto speciale dello sviluppo umano, un momento prima di un nuovo gradino dell’esistenza e noi siamo davanti al salto qualitativo di un gradino spirituale.

Perciò la saggezza della Kabbalah e nel suo cuore il Libro dello Zohar si rivelano come il trampolino.

Dieci Kabbalisti, sotto la guida di Rabbi Shimon Bar Yochai, si sono connessi nel gradino spirituale più alto e da questo livello hanno scritto per noi lo Zohar.  Lo Zohar non è solo un Libro ma un sistema destinato a farci avanzare verso una esistenza senza limiti di comprensione, sensazione della intera natura.

Il Libro è fatto in un modo molto speciale, racconta di quello che succede nel nostro mondo in apparenza: storie di esseri umani, di animali, fiori, colline e montagne, alberi ecc. ma in effetti sta raccontando dell’anima e delle forze superiori.  Due mila anni dopo il kabbalista Baal Ha Sulam ci scrive il suo commentario Sulam (scala)  che interpreta lo Zohar nel linguaggio della Kabbalah che ci aiuta a legare l’intero quadro e capire veramente di cosa tratta lo Zohar.

Quando si apre lo Zohar con l’interpretazione della “scala” anche senza capire come ciò avvenga, lo Zohar  comincia a cambiare la nostra visione in una visione inversa, cambia la nostra attitudine verso il mondo, lo Zohar dà gli esempi che ci legano allo stato successivo lo stato più elevato nella dazione.  Questo si assomiglia alla via e al modo in cui educhiamo i nostri figli: facciamo sforzi per dargli esempi dello stato più avanzato affinchè si sviluppi, li portiamo gradualmente verso stati più sviluppati. Nello stesso modo lo Zohar agisce su di noi, apre la persona al suo gradino successivo. Il mondo che sentiamo ora è il più basso e peggiore della nostra realtà: siamo stati abbassati qui, apposta tramite 125 gradini dallo stato più alto in cui si trova la forza generale della Realtà. Già in questo stato iniziale come siamo oggi si trova davanti a noi il gradino successivo più uno e poi il prossimo gradino più due e più tre e così via; 125 gradini si trovano davanti a noi e in ciascuno di loro si trova l’informazione che definisce come devo essere; nel linguaggio della Kabbalah, questo dato, si chiama Reshimot; lo elaboreremo durante la lettura poiché ha un influenza cruciale sulla nostra vita. Il legame tra me e il Borè, tra l’”Io” attuale e  l’”Io” nel gradino successivo viene creato con l’aiuto del Libro dello Zohar come fanno la madre e il padre;  mi fa innalzare da questo mondo a quello successivo; “mondo” significa il mio stato attuale e mondo superiore significa il mio stato superiore, importante capire che nel processo dello sviluppo spirituale noi non scompariamo da questo mondo, non smettiamo di lavorare, di funzionare  ma nella nostra vita viene aggiunta la sensazione della forza che veramente agisce nella Realtà, giungiamo ad uno stato in cui tutta la Realtà ci appare come un unico sistema, un unico corpo, sentiamo che qui agisce una unica forza eterna e completa che va al di sopra di tempo e spazio e movimento, al di sopra di tutto: è questo ciò che il libro dello Zohar ci aiuta a scoprire.

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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