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Perché la violenza vuole distruggere la preghiera?

L’antisemitismo spiegato dalle parole del professor Michael Laitman

di Andrea Salvatici per Corriere TV (Corriere della Sera)

Conduttore: Siamo qui per parlare con il Prof. Laitman di Antisemitismo.
Perché la violenza vuole distruggere la preghiera? Vuole distruggere l’Amore verso l’altro? Perché?

Michael Laitman: Noi abbiamo appena iniziamo a scoprire il vero motivo dell’odio che c’è verso il Popolo d’Israele e proviene da tutto il mondo quest’odio. E quest’odio dura lungo tutta la storia del Popolo d’Israele. A volte era un po’ più occultato, a volte prorompeva, ma sempre esiste, sempre c’è, ed esiste in tutti i popoli, in tutti i tempi, quest’odio c’è.

Non c’è quasi una persona nell’umanità che non prova un rapporto speciale con gli ebrei. E’ un popolo che sempre provoca un punto interrogativo. Chi sono? Che cosa sono? E’ un popolo che veramente non è un popolo. Da dove viene? Che cos’è? C’è anche un problema che ogni persona può diventare un ebreo, può convertirsi e allora diventa al 100% un ebreo, il che significa che diventare o essere un ebreo non è una cosa di nazionalità, non è una nazione se ognuno può convertirsi. Tuttavia ognuno, che sia tedesco, ebreo o italiano, non potrà mai diventare francese ad esempio, e questa cosa ci fa pensare allora qual è la definizione di questo popolo. Pertanto dobbiamo indagare le fondamenta di questo popolo e le fondamenta del popolo d’Israele risalgono ad Abramo, il quale, nell’antica Babilonia, ha raggruppato vari alunni intorno a se da tante tribù e piccoli popoli che vivevano allora in Mesopotamia e da loro è nato un gruppo. Questo gruppo si è unito secondo la legge “Ama il tuo prossimo come te stesso”.

Conduttore: Dopo il diluvio universale si parlava ancora la stessa lingua, si usavano le stesse parole, prima di Babilonia, e questo per la presunzione dell’uomo di costruire questa torre. Ecco che Dio crea diverse lingue, diverse parole per non costruire. Questo collegamento verso l’alto ci spiega come il metodo, il sentimento della kabbalah può aiutarci.

Michael Laitman: Questa è infatti la cosa che Abramo ha scoperto. All’inizio lui era un saggio molto grande in Babilonia, e semplicemente insegnava al popolo, era una persona conosciuta, ed egli scoprì che il motivo per cui si voleva costruire la torre di Babele era a causa della crescita del loro Ego proprio fino al cielo. Ed essere in connessione con gli altri nonostante l’Ego separa tutti. Questa Saggezza della Kabbalah era occultata a tutti perché è scritto nella Saggezza della Kabbalah che è giunto il tempo, dal XX secolo in poi, che dobbiamo iniziare ad applicare la Saggezza della Kabbalah nella nostra vita e questa cosa riguarda tutta l’umanità.

Conduttore: In un suo libro c’è una frase molto bella che dice: “Io sono libero se penso agli altri, io mi allontano dagli altri se penso al mio Ego”. Professore, noi vogliamo la felicità, si tende alla felicità, e questa strada spirituale della Kabbalah arriverà davvero a ridurre questo Ego? Perché ancora il dialogo non c’è.

Michael Laitman: L’uomo è un egoista, non vuole sentire quello che gli dice la Saggezza della Kabbalah, sul desiderio egoistico di conquistare tutto il mondo, ed ognuno di noi lo ha, questo è il problema. Noi siamo nati così. E’ scritto, l’indole maligna dell’uomo è sempre cattiva, sin dall’infanzia, è menzionato nella Torah.
Noi ora dobbiamo attivare un sistema di educazione di dimensioni molto grandi e molto forte per tutta l’umanità.

Conduttore: E come si educa un bambino con la Kabbalah?

Michael Laitman: Prima di tutto spieghiamo a lui la struttura del mondo e dell’uomo, la connessione dell’uomo con l’inanimato, vegetale e animale, quale deve essere la connessione tra le persone, la Provvidenza e la condotta delle Leggi della Natura e la loro influenza sull’uomo e come l’uomo deve comportarsi reciprocamente con la Natura, cioè accettando l’influenza della Natura e influenzando la Natura da parte dell’uomo in modo che sia equilibrato, che sia in armonia.

Conduttore: Mi viene in mente allora il meccanismo di un orologio, cioè noi siamo dei particolari per far funzionare le lancette, se un piccolo elemento si rompe il tutto si ferma.

Michael Laitman: Questo è vero, ogni persona è importante come tutti. Io sto soltanto aprendo questa Saggezza, ma la Saggezza è edificata in base alle leggi vere della Natura, leggi deterministiche, e la Saggezza della Kabbalah è piena di diagrammi, di formule e una grande ricerca della Natura che è aperta per tutti.

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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