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i24 – Intervista sull’antisemitismo

Conduttore:
Il Prof. Laitman ha scritto libri riguardo l’antisemitismo. Questo è un argomento che è rilevante ovviamente, in particolar modo in Europa. Diversi studi dimostrano un aumento dell’esodo degli ebrei europei, a causa dell’anti-semitismo. Possiamo, a suo parere, combattere efficacemente oggi contro questo flagello?

Michael Laitman:
No, non credo che sia possibile mettere da parte questo problema. Non avevo pensato a questo come ad una parte della mia ricerca. In realtà, ciò che accade con l’antisemitismo, è che noi, gli ebrei, siamo responsabili perché abbiamo la chiave per consentire la felicità in tutto il mondo, e le nazioni del mondo, che è quello che ci chiedono. Abbiamo la chiave per la loro felicità, per una buona vita, c’è qualcosa in noi, e possiamo avere una buona vita. È vero quello che dicono, perché nella saggezza della Kabbalah, che si trova nel popolo di Israele, esiste un metodo. Come organizzare la pace nel mondo, come portare le persone a stare insieme, come raggiungere quella vita che è buona e come la gente può vivere in pace. E la Kabbalah spiega come realizzare tutto questo. Dato che noi non lo realizziamo, che non applichiamo questo metodo su noi stessi, che non siamo uniti tra di noi, non ci comportiamo bene, è la stessa cosa. Vediamo cosa sta succedendo nel mondo. Quindi, se sentissi le nazioni del mondo venire a dire che siamo colpevoli, in effetti ho capito che hanno ragione. E dobbiamo capire che il fatto che le nazioni abbiano ragione non avviene invano, esse sentono quanto dipendono da noi, accusandoci e incolpandoci di tutto questo, si tratta di un fenomeno naturale. Non si verifica invano in loro, come un’idea che attraversa le loro menti.
Ci sono nazioni persino con le quali non abbiamo avuto nessun contatto personale, come la Corea o in altri paesi, neanche nella religione, non abbiamo nulla contro di loro, e queste nazioni, questi paesi sentono, oggi in particolare, di odiarci. Dobbiamo comprendere la sensazione che questi paesi avvertono, perché se davvero sentono di dipendere da noi, secondo questo pensiero, stiamo causando loro tutto il male. Possiamo analizzare, ricercare in tutta la letteratura dall’antichità ai giorni nostri, i filosofi che ne hanno scritto, e anche Henry Ford, il grande noto antisemita: dal punto di vista della Kabbalah, la loro richiesta è corretta perché essa ci dice che abbiamo il metodo per unire il mondo e portare tutta l’umanità ad essere come un solo popolo.

Conduttore:
Quindi, esattamente, come fa a comunicare questo pensiero, se lei mi dice che sono gli ebrei a detenere la chiave e la gente non vuole ascoltarli perché sono ora in una pausa qui, questo richiama uno scontro di civiltà, ad esempio, con l’Islam radicale che rifiuta di ascoltare ciò che gli ebrei dovrebbero dirgli?

Michael Laitman:
Se gli stessi ebrei applicheranno questo metodo, e se si uniranno. Se tutti gli israeliani sono uniti, noi siamo come un uomo con un solo cuore, .. “ama il prossimo tuo come te stesso”, se lo metteremo in pratica tra noi, anche solo un po’, allora vedremo che il mondo si calmerà immediatamente. Anche senza affrontarli. Se lo facessimo tra di noi, influenzeremmo il mondo intero, con questa forza positiva benefica. Non abbiamo nemmeno bisogno di affrontare le nazioni del mondo e di essere insegnanti per loro, ma è sufficiente farlo tra di noi. E tutto lo sviluppo del mondo, che è come un piccolo villaggio globale, ci dice che siamo tutti connessi gli uni agli altri, e se noi applichiamo questo e lo diamo al mondo, allora le turbolenze del mondo si placano. Si scopre che abbiamo il metodo. Se non lo applichiamo tra di noi, causiamo il male nel mondo.

Conduttore:
Allora, che cosa dobbiamo fare per applicare questo metodo? Da chi dipende oggi? Da ogni essere umano? O dipende dalla comunità, dal governo?

Michael Laitman:
No, non dipende dal governo, dipende dalle persone. Che finalmente la gente capisca che in loro esiste un metodo, il metodo dell’unione tra le persone.

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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