CATEGORIE
NEWSLETTER DI KABBALAH

Aggiornamenti gratuiti, articoli e video esclusivi.

E-mail:

Ho letto l’informativa sulla privacy e trattamento dati.

Dichiaro di essere maggiorenne.

 
Aggiornamenti gratuiti, articoli e video esclusivi.
NAVIGAZIONE
BIBLIOTECA KABBALAH

Tu be Av – L’abc dell’Amore

על אהבה עומד הכל” – “L’Amore è il pilastro di tutto” (Libro dello Zohar, parasha Veethchannan)

Io amo quanto mi procura piacere: provo piacere dal buon cibo, da una gita con i miei amici… da molte cose. Io amo tutti.

Nella spiritualità l’amore ha un altro significato in quanto l’amore spirituale è desiderio di dare, di dare in assoluto, ricolmando il prossimo. Anche nel nostro mondo, il mondo materiale, l’amore si esprime nell’impulso di fare qualche cosa di buono per chi amiamo ma lo facciamo perché ci fa piacere farlo oppure perché ci conviene. Qualche cosa ci spinge ad agire così.

Nella spiritualità niente ti obbliga ad amare: l’amore spirituale è un amore indipendente da motivazioni.

Che cosa ci allontana uno dall’altro

I kabbalisti spiegano che il fattore che allontana una persona dall’altra è una pecurialità dell’ “egoismo” insito in noi fin dalla nascita. Man mano che l’uomo si sviluppa, l’ego si sviluppa con lui, e, negli ultimi anni, si rivela sempre più in tutta la sua bruttura.

L’ego ci impedisce di amare il prossimo, di sentirci in affinità con lui, di identificarci completamente con lui e, come se non bastasse, molte volte non si accontenta di ignorarlo e disprezzarlo, ma gode nello sfruttare il prossimo a proprio vantaggio e nel sentirsi superiore a lui .

Ecco il nostro amore…

Secondo la Saggezza della kabbalah, l’ego regola non solo i nostri odi ma anche i nostri amori. Di cosa stiamo parlando? Quasi tutti noi amiamo il pesce, non dal punto di vista romantico ovviamente, principalmente proviamo piacere nel mangiarlo. L’amore egoistico è simile all’amore per il pesce. L’amore egoistico è la sensazione di piacere e soddisfazione che l’essere umano ha nell’attimo in cui il prossimo realizza i suoi desideri  o, in parole più schiette, il piacere dello sfruttamento del prossimo.

Quando dico che amo qualcuno, in altre parole dico: “Io amo ciò che ricevo da lui” oppure “Io amo ciò che sento quando sono con lui”. In parole povere: io amo me stesso e solamente me stesso. E lui? Lui è lì per appagare le mie brame.

Ma cosa succede quando l’altro smette di procurarmi questa piacevolezza? Non è simpatico ammetterlo, ma l’amore nei suoi confronti si spegne e la magia svanisce. Semplicemente, ha smesso di darmi quanto volevo . E’ triste dirlo, ma questa è la vita.

Non c’è acqua che possa spegnere l’amore

La kabbalah spiega che il vero amore sussiste quando l’amore del singolo per il prossimo è così grande da sentire le carenze, i desideri, e le passioni del prossimo come se fossero propri. In altre parole, l’amore è la mia capacità di percepire con tutto me stesso il desiderio di un’altra persona ed essere pronto a realizzarlo  per la sola ragione che questo le procura gioia. Per realizzare un simile amore non è sufficiente dire: “Ti amo così tanto, sono pronto a fare tutto per te!”. Siamo noi che dobbiamo sviluppare dentro di noi la capacità di percepire il mondo interiore del prossimo, cosa desidera, che cosa ama, cosa gli manca.

L’amore egoistico è sempre legato alla paura di essere perso. Nel nostro mondo l’uomo vive nella costante apprensione che gli altri lo amino; teme che se non sarà amato, soffrirà, rimarrà solo, sarà senza forza e perderà la sua volontà di vivere. Nell’amore spirituale invece l’uomo ama il prossimo disinteressatamente ed il suo timore sarà solo per l’eventualità che il suo amore per il prossimo diminuisca o finisca.

“Amerai il tuo prossimo come te stesso

L’amore per il prossimo è un livello spirituale molto elevato. Quando i saggi della kabbalah parlano dell’amore, non si riferiscono all’amore naturale tra una madre ed il suo bambino o dell’amore tra un uomo e una donna, ma all’amore vero che pulsa nel cuore di ogni persona nei confronti di un’altra, senza distinzione di religione, razza e sesso.

Ognuno di noi raggiungerà questo stato speciale ed elevato, seguendo rigorosamente il programma dello sviluppo della natura. La spiritualità, il Creatore, la Forza Unica insita nella natura si rivelano dentro di noi quando nel cuore  diamo spazio all’amore per il prossimo. “E amerai il tuo prossimo come te stesso”, è un principio fondamentale nella Torah”. Il Creatore è amore – amore puro, incondizionato. Quando cerchiamo di amare come il Creatore, Lui ci aiuta a farlo e quando amiamo come Lui, noi scopriamo chi è, e nulla ci può separare da Lui.

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

Registrazione

Se hai già un Account fai il login qui

Corso gratuito La Kabbalah Rivelata

AUTORIZZO LA CESSIONE DIRITTO DI IMMAGINE:

Con la presente AUTORIZZO, a titolo gratuito e senza limiti di tempo, nel rispetto della normativa vigente, ivi compresi gli Artt. 96 e 97 L. 22.04.1941, N. 633 ( L. sul diritto d’autore ), la registrazione on line su piattaforma zoom e/o similari e la trasmissione in diretta ovvero la pubblicazione del materiale fotografico ed audio/visivo, inclusi eventuali Avatar, che lo/a riguarda all’interno dei social e dei siti Internet che fanno o faranno capo all Associazione e/o dalla stessa utilizzati a fini divulgativi e/o promozionali, delle pagine Facebook e Instagram dell Associazione ed all’interno di eventuali riviste e/o supporti cartacei e/o multimediali del medesimo tipo, nonché sul canale Youtube, consapevole che i predetti siti sono soggetti ad indicizzazione da parte dei motori di ricerca. Acconsento, inoltre, alla eventuale modifica delle immagini per esigenze tecniche, nonché all’utilizzo ed alla pubblicazione dei contenuti audio/visivi e di quelli resi in forma scritta, in modalità ridotta e o tradotti in altre lingue.

 PRESTO IL CONSENSO: I dati personali (immagini, foto e riprese audio-video) oggetto di cessione potranno essere trattati per attività di comunicazione, iniziative pubblicitarie che riguardano la presentazione dell’Associazione e della sue offerte formative, per pubblicazioni sia cartacee che sul proprio sito web e nei canali social istituzionali (Facebook, Twitter, Instagram, Youtube e similari).