“על אהבה עומד הכל” – “L’Amore è il pilastro di tutto” (Libro dello Zohar, parasha Veethchannan)
Io amo quanto mi procura piacere: provo piacere dal buon cibo, da una gita con i miei amici… da molte cose. Io amo tutti.
Nella spiritualità l’amore ha un altro significato in quanto l’amore spirituale è desiderio di dare, di dare in assoluto, ricolmando il prossimo. Anche nel nostro mondo, il mondo materiale, l’amore si esprime nell’impulso di fare qualche cosa di buono per chi amiamo ma lo facciamo perché ci fa piacere farlo oppure perché ci conviene. Qualche cosa ci spinge ad agire così.
Nella spiritualità niente ti obbliga ad amare: l’amore spirituale è un amore indipendente da motivazioni.
Che cosa ci allontana uno dall’altro
I kabbalisti spiegano che il fattore che allontana una persona dall’altra è una pecurialità dell’ “egoismo” insito in noi fin dalla nascita. Man mano che l’uomo si sviluppa, l’ego si sviluppa con lui, e, negli ultimi anni, si rivela sempre più in tutta la sua bruttura.
L’ego ci impedisce di amare il prossimo, di sentirci in affinità con lui, di identificarci completamente con lui e, come se non bastasse, molte volte non si accontenta di ignorarlo e disprezzarlo, ma gode nello sfruttare il prossimo a proprio vantaggio e nel sentirsi superiore a lui .
Ecco il nostro amore…
Secondo la Saggezza della kabbalah, l’ego regola non solo i nostri odi ma anche i nostri amori. Di cosa stiamo parlando? Quasi tutti noi amiamo il pesce, non dal punto di vista romantico ovviamente, principalmente proviamo piacere nel mangiarlo. L’amore egoistico è simile all’amore per il pesce. L’amore egoistico è la sensazione di piacere e soddisfazione che l’essere umano ha nell’attimo in cui il prossimo realizza i suoi desideri o, in parole più schiette, il piacere dello sfruttamento del prossimo.
Quando dico che amo qualcuno, in altre parole dico: “Io amo ciò che ricevo da lui” oppure “Io amo ciò che sento quando sono con lui”. In parole povere: io amo me stesso e solamente me stesso. E lui? Lui è lì per appagare le mie brame.
Ma cosa succede quando l’altro smette di procurarmi questa piacevolezza? Non è simpatico ammetterlo, ma l’amore nei suoi confronti si spegne e la magia svanisce. Semplicemente, ha smesso di darmi quanto volevo . E’ triste dirlo, ma questa è la vita.
Non c’è acqua che possa spegnere l’amore
La kabbalah spiega che il vero amore sussiste quando l’amore del singolo per il prossimo è così grande da sentire le carenze, i desideri, e le passioni del prossimo come se fossero propri. In altre parole, l’amore è la mia capacità di percepire con tutto me stesso il desiderio di un’altra persona ed essere pronto a realizzarlo per la sola ragione che questo le procura gioia. Per realizzare un simile amore non è sufficiente dire: “Ti amo così tanto, sono pronto a fare tutto per te!”. Siamo noi che dobbiamo sviluppare dentro di noi la capacità di percepire il mondo interiore del prossimo, cosa desidera, che cosa ama, cosa gli manca.
L’amore egoistico è sempre legato alla paura di essere perso. Nel nostro mondo l’uomo vive nella costante apprensione che gli altri lo amino; teme che se non sarà amato, soffrirà, rimarrà solo, sarà senza forza e perderà la sua volontà di vivere. Nell’amore spirituale invece l’uomo ama il prossimo disinteressatamente ed il suo timore sarà solo per l’eventualità che il suo amore per il prossimo diminuisca o finisca.
“Amerai il tuo prossimo come te stesso“
L’amore per il prossimo è un livello spirituale molto elevato. Quando i saggi della kabbalah parlano dell’amore, non si riferiscono all’amore naturale tra una madre ed il suo bambino o dell’amore tra un uomo e una donna, ma all’amore vero che pulsa nel cuore di ogni persona nei confronti di un’altra, senza distinzione di religione, razza e sesso.
Ognuno di noi raggiungerà questo stato speciale ed elevato, seguendo rigorosamente il programma dello sviluppo della natura. La spiritualità, il Creatore, la Forza Unica insita nella natura si rivelano dentro di noi quando nel cuore diamo spazio all’amore per il prossimo. “E amerai il tuo prossimo come te stesso”, è un principio fondamentale nella Torah”. Il Creatore è amore – amore puro, incondizionato. Quando cerchiamo di amare come il Creatore, Lui ci aiuta a farlo e quando amiamo come Lui, noi scopriamo chi è, e nulla ci può separare da Lui.