La festa di Simchat Torah (la gioia della Torah) giunge subito dopo Sukkot, perchè durante i sette giorni di Sukkot, quando mi trovo nella Sukkah, cioè circondato dalla Luce, io vengo corretto. Questa Luce mi raggiunge attraverso lo Sechach (copertura della Sukkah) che, a sua volta, è un intero meccanismo spirituale.
Ogni sera ho ospiti come Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Aronne, Giuseppe e Davide, ognuno dei quali rappresenta una caratteristica speciale dell’uomo. Si tratta, in altre parole, di forze che correggono le mie peculiarità trasformandole da male in bene.
Io eseguo il lavoro interiore su tutto il cammino della perfezione e uso la Torah come forza di correzione e, grazie a questo, sono in grado di riscontrare il male che è dentro di me e di diagnosticarlo fino a che non ne rimane più traccia.
Dopo questa diagnosi, la Torah cambia in bene il male esistente in me e quindi io finisco per assomigliare al Creatore, al bene assoluto. Sono pieno d’amore e di dazione assoluta per gli altri e, attraverso loro, per Lui, dal momento che in realtà essi sono una stessa cosa. Così scopro quello che viene chiamato: “Tutto il mondo è pieno del Suo onore”. Egli si trova in tutto ciò che mi sembra esterno.
La festa di Simchat Torah simboleggia la gioia. L’uomo è gioioso durante questa festa perché ha usato correttamente la Torah e si è corretto in modo da essere simile al Creatore e l’assomigliare al Creatore è molto piacevole, perché raggiungendo l’adesione e l’equivalenza della Sua forma, siamo in grado di dare a Lui come Lui dona a noi. Siamo fatti in questo modo e per noi non esiste uno stato più sublime di questo.
Io sono stato creato come desiderio di ricevere piacere, quindi in uno stato di completa equivalenza di forma con il Creatore, comincio a ricevere da Lui tutta la bontà ed un’abbondanza infinita ed anch’io ne voglio donare.
Pertanto il simbolismo delle feste del mese di Tishri descrive il percorso verso la fine della correzione che avviene nell’ottavo giorno, Shmini Atzeret, dopo il quale non c’è niente altro da correggere. La parola “Atzeret” deriva dalla parola ebraica “Atzar” (finire) e simboleggia la fine della correzione.
Noi paragoniamo questo stato perfetto ad una melagrana: tutti i miei 613 desideri sono i semi della melagrana che finalmente sono stati mutati da male in bene.