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Introduzione alla Saggezza della Kabbalah

Introduzione-alla-Saggezza-della-Kabbalah---estratto-da-Iarchon-nr-154---Agosto-2017-1Negli ultimi anni si va diffondendo sempre più interesse per la Saggezza della Kabbalah. Fino a poche decine di anni fa in pochi hanno avuto il privilegio di studiare questa Saggezza e le possibilità di studio erano abbastanza limitate. Oggi, invece, all’inizio del XXI sec., il suo studio è più accessibile e milioni di persone al mondo scoprono, in molteplici modi, un interesse per la Saggezza della Kabbalah.

Non c’è quindi da stupirsi, secondo quanto scritto nel libro dello Zohar ed in altre fonti, nel riscontrare che ci troviamo all’inizio di un processo in cui la Saggezza della Kabbalah finirà per occupare una posizione dominante nella nostra vita.

La Saggezza della Kabbalah indaga approfonditamente sulla natura dell’uomo e del creato, si occupa dello studio delle forze e delle leggi che agiscono su noi uomini e proprio la conoscenza approfondita della natura dell’uomo e dell’ambiente in cui opera, migliora in maniera significativa la nostra capacità di prendere decisioni consentendoci di trovare il giusto equilibrio e conducendoci verso mete più consone, il cui conseguimento è finalità certamente superiore al puro miglioramento della nostra vita terrena.

I kabbalisti scrivono che il vero scopo della Saggezza occulta è la consapevolezza profonda delle forze e delle leggi della natura che operano su di noi. La nostra vita dipende da queste forze che ci conducono alla scoperta di una realtà diversa da quella presentataci nel nostro mondo, una realtà spirituale, eterna e perfetta.

Lo studio della Saggezza della Kabbalah è un percorso affascinante di profonda introspezione nella natura dell’uomo e del mondo e quindi è naturale che esamini anche la ciclicità dell’anno e delle feste ebraiche.

Le festività ebraiche secondo la Saggezza della Kabbalah

Le festività ebraiche sono diverse da quelle degli altri popoli: esse non sottolineano un evento storico, la vittoria in una guerra, la nascita o la dipartita di un determinato uomo, ecc. ma ci sono state date da Dio, nei libri della Torah, rappresentano delle tappe nel percorso dello sviluppo spirituale di ognuno di noi, quale essere umano e di tutti noi come nazione. In altre parole, il calendario ebraico è un calendario spirituale.

Il processo del nostro sviluppo spirituale, come spiegano i kabbalisti, è in pratica l’evolversi della formazione di legami di garanzia reciproca tra le persone, legami questi che si formano gradualmente, passo dopo passo rivelando ogni volta maggiore profondità. Ogni nuovo livello di legame è una tappa verso quell’ultima fase del processo che è perfetta connessione ed equilibrio tra ogni singolo essere umano e il creato tutto.

Noi festeggiamo e celebriamo ad ogni festa quel nuovo livello del legame che si manifesta in quella determinata fase e la storia del popolo d’Israele passa attraverso diversi stati di unione e divisione.

Fino ai giorni del Secondo Tempio eravamo tutti in una condizione spirituale di amore ed unione tra noi e la legge “Ama il tuo prossimo come te stesso” era legge di vita. Tutti noi, uomini, donne e bambini, percepivamo le stesse leggi come leggi benevoli che ci univano creando il sistema meraviglioso della natura chiamato “Mondo spirituale”.

Dopo la distruzione del Secondo Tempio, originato dall’odio gratuito, il nostro popolo si staccò dalla percezione spirituale. Gli eletti che superarono il loro prorompente ego e conservarono il loro raggiunto livello di spiritualità, ci tramandarono come festeggiare ogni festa, conservando così le radici della nostra entità di popolo. Così si è sviluppata la cultura ebraica, la tradizione, e questa ci ha protetto in ogni luogo dove abbiamo vissuto sulla terra.

Oggi giorno, dopo essere ritornati in Israele e la diaspora giunge al suo termine, possiamo dedicarci anche al livello spirituale interiore simboleggiato da ogni festa, realizzarlo nella correzione dei rapporti interpersonali e fare rinascere la sensazione spirituale in ognuno di noi e di tutti noi insieme come popolo.

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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