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Spiegazione della Lettera n.19 del Baal HaSulam

Pri Chacham, pagina 70: spiegazione di Rav Laitman

Il Baal HaSulam scrive nella sua lettera  19 del 1927 che il Creatore ci guida costantemente verso di Lui. Questo processo consiste in due tappe. Durante la prima tappa l’uomo accumula i desideri. Questo è un periodo così detto di accumulazione, di passione in cui un uomo aspira ad arrivare al suo amato, ma il suo amato si allontana da lui.

Nel Cantico dei Cantici è detto: «Domeh Dodi le Tzvi» – «Il mio amato è come un cervo» che corre via, ma che gira la sua testa come per attrarmi, incoraggiarmi ad inseguirlo. Allo stesso modo il Creatore provoca i desideri dell’uomo per Lui e si nasconde, come flirtando con lui, fino a quando il suo desiderio raggiunge l’intensità richiesta. Flirtare non è solamente  giocare, nel nostro mondo viene originato dalle radici superiori. Piano piano, il desiderio dell’uomo di fondersi e di unirsi al Creatore diventa così forte, che non può viverne senza.

A questo punto sorge un problema, quando un uomo aspira al Creatore e compie uno sforzo enorme, gli sembra che il Creatore debba rispondergli in modo positivo. In altre parole, crede che i suoi sforzi crescenti dovrebbero portarlo sempre più vicino al Creatore.

In realtà la ricompensa o la conseguenza dei miei grandi sforzi è che io sento la crescente distanza tra me e il Creatore. Egli va via da me e tuttavia getta uno sguardo indietro verso di me. Vedo Lui ma sento quanto Egli sia lontano da me. Questo mi rende accanito  perché aspetto altre conseguenze alle mie azioni, ai miei sforzi e ai miei desideri. Come risultato ne deriva che più studio, lavoro nel gruppo e sacrifico me stesso, più mi sento distante da Lui.

Questo suona, in effetti, come un paradosso: coloro i quali studiano la ̀Kabbalah in modo corretto, sentono che si allontanano dal Creatore fino al momento in cui raggiungono ilMachsom (barriera). Solo dopo aver penetrato il Machsom, si sentono istantaneamente uniti a Lui.

Viceversa, coloro i quali sono sulla falsa strada dello studio della ̀Kabbalah, si sentono sempre più vicini al Creatore, sperimentano miracolose irradiazioni, e vedono buoni presagi. Essi sono contenti con il loro studio e con il loro lavoro interiore. In loro non compaiono altri desideri. Ricevendo ciò che vogliono ad ogni passo della loro “strada verso il Creatore”, essi estinguono e sopprimono i loro desideri.

In tali persone non c’è accumulazione di sofferenza e di aspirazioni (Kishui), di passione o di amarezza. Solo quando la misura della pena e dell’amarezza dell’uomo è piena fino all’orlo, passa davvero il Machsom (barriera), entra nel Mondo Superiore e si fonde con il Creatore. Alla prima tappa, prima di passare il Machsom, la gente che aspira a raggiungere il Creatore ad ogni costo, viene messa alla prova.

Non importa se durante il processo si sentono bene o male, se la loro strada è dolce o amara. Il Creatore gli dimostrerà al contrario, la loro insignificanza e la loro inutilità. Si allontanerà sempre di più da loro e mostrerà disdegno per i loro desideri. Essi diventeranno sempre più deboli sulla loro strada. In questo modo, il desiderio autentico dell’uomo verso il Creatore è messo alla prova (diventerà un Kabbalista o sta cercando solo di addolcire la sua vita?).

La Kabbalah quindi, non richiede nessun limite di protezione. Coloro i quali passano questa tappa preliminare e raggiungono il Machsom (barriera),  sviluppano gradualmente solo il desiderio di dare, di unirsi con il Creatore.

Senza decorare la sua vita e cercare le dolci e piacevoli sensazioni (al contrario sentendo e ricevendo nulla) l’uomo è pronto a fare tutto ciò che il Creatore esige da lui. Senza sapere cosa vuole il Creatore da lui, egli tuttavia segue fedelmente le raccomandazioni dei Kabbalisti.

Solo quando arriva alla conclusione ed è pronto per essa senza porre alcun termine, sente una vera aspirazione per il Creatore. Questo viene descritto come la risposta del Creatore alla preghiera dell’uomo. In questa preghiera l’uomo chiede una sola cosa: una possibilità di diventare come le caratteristiche di dare del Creatore. Quando questa preghiera è pronta, l’uomo passa il Machsom (barriera).

Prima di questo, i desideri dell’uomo crescono dentro lui (come accade tra due innamorati). Da una parte questo processo implica amarezza e un desiderio costante per l’amato, una sensazione di distanza dalla meta desiderata e l’impossibilità di raggiungerla. Dall’altra parte la sua passione sta crescendo fermamente.

In questo modo, l’uomo ha due sensazioni. Uno: ha la sensazione di allontanarsi dal Creatore nonostante tutti i suoi sforzi, questo rivela il suo male, l’opposizione delle sue caratteristiche al quelle del Creatore. Due: egli ha la sensazione crescente del suo desiderio appassionato di diventare simile al Creatore e di fondersi con Lui.

Quando queste due opposte (come Malchut e Keter) aspirazioni (desideri e sensazioni) appaiono in un uomo e raggiungono il loro massimo (che è individuale per ogni anima), e quando da una parte aspira al Creatore e realizza la Sua grandezza e dall’altra parte sente la sua assoluta opposizione a Lui, egli passa il Machsom (barriera).

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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