di Meira Levi
C’era una volta, un secchio di colore blu, pieno fino ai bordi di una luce bianca. Ogni giorno succedeva un miracolo e il secchio si riempiva di questa luce.
Dentro questo secchio viveva un folletto. Sì, sì, proprio un folletto! La luce gli faceva tanti bei doni: una bicicletta, un gelato, un televisore, un pallone da calcio e tante altre cose. Tutto quello che desiderava. Il folletto era molto felice.
Un giorno, quando il secchio si riempì nuovamente di luce e di regali, il folletto diventò un po’ nervoso e iniziò a chiedersi: “Sono io che faccio tutto questo? Forse c’è qualcuno che mi regala tutta questa luce”?
Il folletto guardò in alto e sorrise. Vide che c’era un grande mago che lo guardava dall’alto. Il mago amava molto il folletto e faceva di tutto per renderlo felice.
Il folletto se ne accorse, e provò un po’ di vergogna sapendo di non avere niente da offrire al mago.
Il giorno seguente, quando il secchio si riempì di nuovo di luce, il folletto pensò: “Io non voglio essere più un folletto che si limita a ricevere i regali. Io voglio essere come il grande mago, voglio donare agli altri la felicità e la luce”.
Il folletto guardò il mago e disse “Grande mago, non darmi più niente! Io voglio essere come te. Vorrei solamente donare e non ricevere. Purtroppo non ho niente da donarti e l’unica cosa che posso fare per somigliare a te è quella di non ricevere niente”.
Il giorno dopo il secchio non aveva luce ed era completamente buio. Il folletto si sentì vuoto. Sentì anche che il mago era triste. Allora il folletto parlò di nuovo al mago: “Grande mago, io vorrei essere come te e fare i regali. Tutto quello che ho ricevuto, è tuo, per questo mi vergogno. E adesso vedo che tu sei triste. Forse potrei darti la felicità ricevendo i regali da te. Adesso capisco che farmi i regali ti ha reso felice. In questo modo possiamo essere felici insieme”.
Il mago iniziò a riempire di nuovo il secchio con la luce. Questa volta il folletto decise di non ricevere per se stesso. Questa volta il folletto ricevette la luce per fare felice il mago. Egli riceveva tutto quello che il mago gli regalava, per donargli a sua volta felicità. Ad esempio, se riceveva della cioccolata e ne mangiava un pezzetto, guardava subito il mago per vedere se ciò lo rendesse felice. Vedendo che il mago era felice di donare, continuava a mangiare la cioccolata.
Così il mago continuò a riempire il secchio di luce. Il folletto cresceva e assomigliava sempre di più al mago. Il folletto godeva nel donare più piacere al mago. Al posto della bicicletta e della bambola, il folletto ricevette regali sempre più grandi come un’automobile e una fidanzata.
Da allora il secchio blu è sempre pieno di luce. Il folletto e il mago sono in pace e armonia perché ognuno vive per rendere felice l’altro. Il folletto, ogni volta che riceve un dono e se ne rallegra, dona felicità al mago.