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Mary e la terra dei colori

di Larisa Novikova

marusia_1_001C’era una volta, una bambina di nome Mary. A Mary piaceva disegnare. Ella disegnava su tutto ciò che le capitava per mano: sui blocchi da disegno, sui quaderni, su semplici fogli di carta e, persino, con dei gessetti colorati sui marciapiedi.

Le sue amiche le chiedevano: “Mary, cosa disegni oggi?”

“Qualcosa di bello e colorato”, ella rispondeva.

Cosa pensate che Mary facesse per prima cosa, al mattino, quando si svegliava? Si lavava i denti, ovviamente, ma subito dopo si precipitava al tavolo dove c’erano i suoi pennelli e i suoi colori, i suoi pennarelli e le sue matite colorate. “Mary, piccola cara Mary, vieni a fare colazione!” la chiamava sua mamma. E Mary correva subito da lei, con nuovi disegni in mano.

Tutte le sere, prima di andare a dormire, Mary diceva, “Per favore, mamma, un ultimo disegno. Solo uno, lo prometto.”

marusia_2_001Dopo aver finito il suo disegno, andava a letto, come aveva promesso alla mamma.

Una sera Mary era talmente stanca che si addormentò con un pennarello in mano. Quella notte Mary fece un sogno meraviglioso. E, nel sogno, si ritrovò nel paese dei colori.

Lì incontrò cinque colori: “rosso”, “giallo”, “verde”, “blu” e “bianco”. I colori sembravano molto amichevoli, avevano un corpo rotondo, mani, piedi e, sul loro volto un largo sorriso.

mar_3Ogni colore aveva un nome diverso: Rosso, Giallo, Verde, Blu e Bianco, a seconda della sua specifica personalità. “Ciao!” disse Rosso, ed offrì a Mary un lecca-lecca rosso. Rosso era sempre primo in tutto, era coraggioso, affabile ed allegro, ed adempiva senza far problemi tutto ciò che gli venisse chiesto.

Giallo si rivolse a Mary e le disse: “Come è bello ricevere la tua visita!”, e le offrì delle patatine fritte. Con Giallo era piacevole parlare. Gli piaceva scaldarsi alla luce del sole ed amava giocare con la sabbia, amava le crèpes ed annaffiava le margherite nel giardino con il suo grande annaffiatoio giallo.

Blu la salutò dicendo: “Spero che tu godrai della tua visita nella nostra terra!”, e le offrì un nastro per capelli di un bellissimo blu lucente. Blu era di natura un tipo molto sensibile, amava scrivere poesie e passare ore ed ore ad osservare il cielo e il mare blu.

mar_6Verde le disse: “Guarda le distese d’erba verdi del nostro paese!”, e le offrì una succulenta mela verde. Verde aveva un carattere molto disponibile. Amava prendersi cura di piante ed animali ma, la cosa che amava più di tutto, era girare in bicicletta con la sua bicicletta verde.

“Benvenuta nella nostra magica terra!” le disse Bianco e le offrì un gelato alla vaniglia dolce e squisito. Bianco era un mago. A volte scompariva e riappariva inaspettatamente, come dal nulla. Amava tutto ciò che era insolito e sapeva fare i giochi di prestigio con conigli bianchi e con candide colombe.

Ogni colore volle offrire a Mary un disegno in regalo.

Rosso fu il primo a correre per scegliere il pennello migliore.

Giallo osservò: “Un disegno è una cosa molto seria”, ed iniziò a preparare il cavalletto da pittore.

Blu esclamò: “Per disegnare è necessario avere la musa!” e subito sprofondò nel suo mondo fantastico.

Verde, mettendosi subito al lavoro, pensò: “Appena terminato il disegno andrò a cogliere delle rose per Mary”.

mar_7Bianco svanì semplicemente, combinandosi con l’aria.

Dopo tanti sforzi e lavoro, giunse finalmente il momento tanto atteso: il momento di dare i regali a Mary.

Rosso fu il primo a presentare il suo disegno a Mary, ma il disegno le ricordò solo fiamme ardenti.

Quando Giallo le presentò il suo disegno, ella vide tanto sole e sabbia. “È simile al deserto, arido e senza nemmeno una goccia d’acqua” disse Mary. Ed aggiunse: “Non non vorrei appendere un quadro simile alla parete.”

Poi fu il turno di Blu. Nel suo disegno c’era solo un mare azzurro ed infinito e Mary si meravigliò: “Nel tuo disegno non c’è nemmeno una piccola striscia di terra!”

Nel disegno di Verde Mary vide solo una fitta foresta, mentre nel disegno di Bianco non riuscì a vedere nulla.

marusia_4I colori si rattristarono, avevano avuto buone intenzioni ma, ciononostante, non erano riusciti a far felice Mary …

All’improvviso Mary ebbe un’idea brillante e la riferì sorridendo: “Disegnate un solo disegno, tutti assieme, congiungendo le vostre forze!”

Rosso, che desiderava farlo da solo, capì che senza i suoi amici non avrebbe potuto disegnare i prati, il mare e la spiaggia. Gli amici presero un foglio nuovo ed iniziarono a disegnare. Ognuno fece la sua parte: il mare, la spiaggia, un bel caldo sole, un bosco con uccellini che cinguettavano, coniglietti che saltellavano nel campo, una piccola casa con un tetto di tegole rosse e, lì vicino, un bambino e una bambina intenti a giocare.

Giallo disegnò il sole, i girasoli nel campo e la casa.

Verde colorò gli alberi e l’erba.

Blu colorò il cielo, il mare, e la palla con cui giocavano i bambini .

Persino Bianco contribuì, disegnando nuvole nel cielo, una cicogna sul tetto della casa e il fumo che fuoriusciva dal comignolo.

“Ne è uscito un disegno variopinto e gioioso! Noi desideriamo che questo quadro ti rallegri per sempre!” dissero in coro i colori e diedero il quadro a Mary.

Quando Mary si svegliò vide un bellissimo quadro variopinto appeso al muro.

A Mary piacque moltissimo guardare quel quadro che le avrebbe sempre ricordato che, per eseguire un quadro perfetto, sono necessari tutti i colori assieme. Ed è così anche riguardo le persone: anche loro hanno bisogno uno dell’altro!

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GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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