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Riguardo all’Amore per gli Amici (art. 2)

1) La necessità dell’amore per gli amici.

2) Qual è la ragione per cui scelgo proprio questi amici e perché gli amici hanno scelto me?

3) Ogni amico deve mostrare il suo amore per la società, oppure è sufficiente sentire l’amore nel proprio cuore e praticare l’amore per gli amici in occultamento, senza la necessità di mostrare apertamente quello che ha nel suo cuore?

È risaputo che essere umile è una cosa di grande valore. Ma possiamo anche dire il contrario, che l’uomo deve rivelare l’amore nel suo cuore agli amici, poiché rivelandolo risveglia i cuori dei suoi amici verso gli amici, in modo che, anche loro, possano sentire che tutti stanno praticando l’amore per gli amici. Il beneficio da questo è che in questo modo l’uomo guadagna forza nel praticare l’amore per gli amici con più forza, poiché la forza dell’amore di ogni uomo è integrata in tutti gli altri.

Ne risulta che laddove l’uomo abbia una misura di forza per praticare l’amore per gli amici, se il gruppo è formato da dieci membri, allora egli è integrato con dieci forze della necessità, i quali comprendono che è necessario occuparsi dell’amore per gli amici. Tuttavia, se ognuno di loro non mostra alla società di praticare l’amore per gli amici, allora all’uomo manca la forza del gruppo.

Questo perché è molto difficile giudicare il proprio amico favorevolmente. Ognuno pensa di essere giusto e di essere l’unico ad occuparsi dell’amore per gli amici. In questo stato, l’uomo ha una forza molto piccola per praticare l’amore per gli amici. Quindi, questo lavoro, in modo specifico, deve essere pubblico e non nascosto.

L’uomo, tuttavia, deve ricordarsi sempre qual è lo scopo della società. Altrimenti il corpo tende a confondere la meta, poiché al corpo interessa sempre il proprio beneficio. Dobbiamo ricordare che la società fu fondata solo sul principio di conseguire l’amore per gli altri e che questo deve essere il trampolino per l’amore per Dio.

Questo è conseguito specificamente dicendo che l’uomo ha bisogno di una società per poter dare al suo amico senza nessuna ricompensa. In altre parole, egli non necessita di una società che gli dia assistenza e regali, la qual cosa darebbero soddisfazione ai vasi di ricezione del corpo. Una tale società è costruita sull’amor proprio e propone solo lo sviluppo dei sui vasi di ricezione, poiché ora egli vede l’opportunità di guadagnare più ricchezze attraverso l’aiuto del suo amico che lo assiste per ottenere possedimenti materiali.

Invece dobbiamo ricordare che la società è stata fondata sulla base dell’amore per gli altri, in modo che ogni membro riceva dal gruppo l’amore per gli altri e l’odio per se stesso. E vedere che l’amico si sforza di annullarsi e di amare gli altri, porta tutti ad essere integrati con le intenzioni degli amici.

Perciò, se la società è composta da dieci membri, ad esempio, ognuno avrà dieci forze per praticare il proprio annullamento, l’odio per se stesso e l’amore per gli altri. In caso contrario, all’uomo non rimane che una singola forza dell’amore per gli altri, poiché non vede che gli amici lo stanno praticando, dato che gli amici stanno praticando l’amore per gli altri in occultamento. Inoltre, gli amici gli fanno perdere la sua forza e la sua volontà di voler proseguire il cammino dell’amore per gli altri. In questo stato, egli impara dalle loro azioni e cade nel dominio dell’amor proprio.

4) Ognuno deve conoscere le necessità dei propri amici, specificamente di ogni amico, per sapere come soddisfarli, o è sufficiente praticare l’amore per gli amici in generale?

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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