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Cosa ci da la regola dell’ama il tuo amico come te stesso (art. 5)

Cosa ci da la legge ”ama il tuo amico come te stesso”? Attraverso questa legge possiamo arrivare all’amore del Creatore. Allora cosa ci da l’osservanza dei Taariab Mitzvoth (612 precetti/correzioni)?

Prima di tutto bisogna sapere cosa è “il collettivo”(1). E’ saputo che un “collettivo” è basato su tanti elementi e, senza essi, non può esservi un collettivo. Come quando ci riferiamo ad un collettivo con: “Chaelet Chadisha” (collettivo di dazione assoluta – assemblea santa), si intende alcune persone che si sono raggruppate ed unite insieme per essere un solo corpo. E solo dopo, dal Minian (quota necessaria di 10 persone per fare un assemblea) emerge un capo dell’assemblea. Questo si chiama “Minian” o “Adah” (assemblea). Deve esserci un minimo di dieci persone per poter dire Kendusha (dazione) nella preghiera .

E su questo è detto nello Zohar “Col Bi Assara, schinta srhia.” Che vuol dire che nel posto dove ci sono dieci persone, gia c’è un posto per la presenza della Schinà (divina presenza) .

E quindi viene fuori che la regola di ama il tuo amico come te stesso è basata sui Taariab Mitzvoth (612 precetti). Quindi, se osserviamo tariab Mitzvoth, allora possiamo arrivare alla regola dell’ama il tuo amico come te stesso. Si trova che tramite gli elementi particolari possiamo arrivare alla unità e, quando abbiamo l’unità, allora possiamo arrivare all’amore del Creatore, come è scritto “caltah nafshi leHashem” (la mia anima anela il Bore). E in più un uomo non può osservare tutti I Tariab Mitzvoth da solo. Per esempio, il ”pidion haben” (redenzione del figlio primogenito), se ad uno nasce prima una figlia  non può osservare la Mitzvah “pidion haben” (precetto della redenzione del figlio primogenito); allo stesso modo la donna non è obbligata ad osservare le Mitzvoth relative al tempo come tzitzit(filatteri) e Tfillin. Però, siccome tutto Israele garantisce l’uno all’altro, si trova che attraverso l’unione di tutti si realizza il tutto ed è come se tutti avessero osservato assieme le Mitzvoth. Quindi, attraverso i Taariab Mitzvoth, si può arrivare alla regola generale di ama il tuo amico come te stesso .

(1) nota del traduttore: in Ebraico la parola “Klal” significa sia legge (regola) che collettivo.

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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