A. Credere che esiste Chi sorveglia il mondo.
B. Sapere che l’Emunà è la distinzione di inferiorità come importanza, ed egli sceglie di camminare in questa via.
C. Che la sua Emunà sia nella via dell’Ashpaà, e non al fine di ricevere.
D. Quando si attribuisce il Lavoro a Dio, credere che Dio riceva i nostri lavori, e non importa in quale forma appaia il lavoro.
E. Nell’Emunà al di sopra della ragione, bisogna distinguere due distinzioni:
Egli cammina al di sopra della ragione dato che non ha alternativa;
Cammina al di sopra della ragione, ed anche se gli dessero la ragione – allor quando non dovesse più credere e neppure andare al di sopra della ragione – ad ogni modo egli sceglierebbe di camminare nella via che va al di sopra della ragione.
F. L’uomo deve sapere, che quando il suo lavoro è nell’amore di se stesso – al di là di tutti i successi, i quali delinea come se potesse procurarsi – egli potrebbe migliorare soltanto la distinzione della propria parte privata. Eppure, (lavorando invece) nell’Amore di Dio, egli avvantaggia la collettività, e sà conservare l’aiuto che riceve dall’Alto, che egli non perda ciò.
G. Occorre lodare ed essere grati al passato, poiché da ciò dipende il futuro. Vale a dire, nella misura che si è grati, nella stessa misura l’uomo considererà tutto ciò che riceve dall’Alto come una cosa importante.
H. Il fondamento del Lavoro è di camminare nella linea di destra, cioè la completezza. Il che significa, per quanto egli sia legato alla Spiritualità, egli deve gioire, del fatto che si sia meritato, che Dio gli abbia dato il pensiero ed il desiderio di fare qualcosa nella Spiritualità.
I. E anche camminare nella linea di sinistra. E per fare ciò basta mezz’ora al giorno. Cioè che egli si faccia un conto, quanto egli preferisce l’Amore di Dio invece che l’amore per se stesso. E nella misura in cui egli vedrà le mancanze, pregherà su ciò, che Dio lo avvicini veramente, poiché è proprio sulle due linee insieme che l’uomo può progredire.
Nel libro “Pri Khakhàm” (parte 2, pagina 64) – nell’ordine del Lavoro occorre identificare tre distinzioni:
Anelare di completare la sua anima, farla ritornare alla propria Radice, il che si chiama la distinzione d’Israele;
Comprendere le vie del Signore e i misteri della Toràh «poiché chi non conosce i comandamenti del Signore, come potrebbe lavorare per Lui?», e questa è la distinzione di Toràh;
Anelare di realizzare il Santo che Sia Benedetto, cioè di aderire in Lui in una consapevolezza completa, poiché questa è la distinzione del Santo che Sia benedetto.
È meglio che egli aneli il comandamento del Signore, il qual è la linea di mezzo.