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Lettera n.37

Rispetto alla necessità di separare l’amore tra gli amici dal lavoro di Dio- Questo io non l’ho capito affatto, dato che ciò non è stato mai trattato da mio padre il Baal HaSulam, di congiungere queste due cose insieme ma, anzi, era sempre proibito fare dei discorsi della Torah o parlare degli stati di piccolezza o grandezza tra gli amici,  poiché il nostro cammino era sempre nella distinzione di “Aznà lehet- Cammina umilmente con tuo Dio”. E a malapena hanno permesso di parlare tra gli amici dei discorsi del Lavoro. Ciò è stato menzionato nei vari articoli di mio padre e Rav il Baal HaSulam.

Eppure la devozione degli amici, era proprio del carattere delle persone semplici dove ognuno si occupava solo della materialità del proprio amico e non della sua spiritualità. Tutta la vicinanza tra gli amici era, per l’appunto, per mezzo dei pasti, con la bibita del vino, ma non nelle parole della Torah. Perciò io non conoscerei quello che vuoi rinnovare. Si potrebbe dire che se fino ad ora credevi che l’amore degli amici, non necessita dell’occuparsi o del parlare dei fatti del Lavoro, ma ora hai la conoscenza chiara che solo così deve essere, cioè in “AZNA LEHET- Cammina umilmente con tuo Dio”.

Poiché il modo è come di chi va alla festa gioiosa di un amico, ed egli non fa il conto con sé stesso se ha uno stato d’animo adatto o no, ma  sente che bisogna partecipare nella gioia del suo amico, e gli è proibito mostrare al suo amico una faccia cupa,  ma solo una faccia sorridente.

La stessa cosa è qui, che l’unione tra gli amici deve esistere in modo che ognuno voglia  far gioire il suo amico e per  l’appunto nelle cose materiali, poiché  proprio questo è il fatto di “acquisisciti un amico”.

Acquistati un Rav – questa è già una cosa di per sé. Cioè che a volte tra gli amici esiste uno che vuole osservare nei confronti dell’altro “Fatti un Rav”.  E questo succede tra gli amici che hanno una guardia eccellente e un’ulteriore meticolosità. Ma non tutti sono qualificati per questo.

Ma questo non è più chiamato amore per gli amici, in quanto l’amore per gli amici richiede, poiché qui non c’è nessuna connessione con il Lavoro, come tu mi hai scritto.

 

Rav Baruch Shalom HaLevi, il figlio di Baal HaSulam.

GLOSSARIO semplificato

dei termini studiati al corso

600.000 anime: frammenti dell’unica creazione, dell’anima generale chiamata “Adamo”. E’ una qualità della connessione.

Adam HaRishon: (Adamo) l’anima creata in principio prima della frammentazione. E’ la prima struttura che ha il desiderio di assomigliare al Borè.

Anima: La creatura, il desiderio originale che è stato creato.

Ari: L’abbreviazione di Ashkenazi Rav Yitzhak, il nome completo è Yitzhak Luria Ashkenazi (1534 – 1572). Il fondatore della Scuola Lurianica di Kabbalah, il metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore (XVI sec.).

Baal HaSulam: Il secondo nome di Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884 – 1954). L’autore del metodo moderno per il raggiungimento del Mondo Superiore, l’autore del commentario dello Zohar e tutti i lavori di Ari.

Binà:  la fase 2 della creazione, proprietà di dazione nella creazione.

Borè: significa Creatore e deriva dall’ebraico Bo-re (vieni e vedi-verifica).  Non è qualcosa di cui avere fede, è la forza dell’amore e della dazione.

Chochmà: (Saggezza) è la fase 1 della creazione.

Corpo: (Guf) sono i desideri che eseguono le intenzioni del Rosh del Parzuf.

Correzione: (Tikkun) cambiare l’intenzione del desiderio di ricevere per modificare la percezione della realtà.

Creatura: deriva dalla parola ebraica Nivrà che vuol dire fuori dal grado, cioè che non ha ancora conseguito la realtà spirituale.

Desiderio: il motore sia della vita biologica sia della vita spirituale.

Divinità: desiderio speciale di conseguire la Fonte di tutta la vita.

Egitto: desiderio di ricevere egoistico.

Ein Od Milvado: significa non esiste nulla tranne Lui.

Incarnazione: ciclo che fa l’anima in ogni gradino spirituale, anche nella stessa vita.

Israele: combinazione di 2 parole Yashar-El e significa dritto al Borè. Coloro che hanno il desiderio di conseguire la dazione si chiamano Israele.

Kabbalah: saggezza della ricezione del bene.

Keter: (Corona) detta fase radice, fase zero. E’ l’essenza del Divino, della dazione e dell’amore.

Kli: vaso, desiderio (plurale Kelim).

Luce: il piacere, il conseguimento del desiderio di dare.

Malchut: (Regno) è la quarta e ultima fase dello sviluppo del desiderio di ricevere.

Mitzvah: (precetto, plurale Mitzvot), comandamento. Ogni atto che mi avvicina alla realtà dell’anima di Adam HaRishon. E’ la correzione del cuore.

Mondo spirituale: realtà che è fuori dal nostro mondo e dalla nostra natura.

Nazioni del mondo: sono tutti i desideri comuni.

Neshamà: è l’anima in ebraico.

Olam: significa mondo e deriva dalla parola Alamà (occultamento).

Parlante: è l’Adamo che è in noi, il punto nel cuore

Partzuf: Struttura spirituale che consiste in dieci Sefirot.

Pitcha: in ebraico significa prefazione. E’ l’introduzione alla struttura dei mondi superiori.

Punto nel cuore: un desiderio nuovo per la spiritualità, desiderio di dare.

Rabash: Abbreviazione del Rav Baruch Shalom, nome completo Baruch Shalom HaLevi Ashlag  (1906 – 1991), l’autore del libro “ Shlavey Sulam” (“ I gradini della scala” in ebraico) – una descrizione dettagliata dell’ascesa dell’uomo al mondo Spirituale.

Rashbi: Rabbi Shimon Bar Yochai, l’autore dello Zohar (III sec. A. C. ).

Radice: è il conseguimento finale dei kabbalisti, la sorgente di tutti i conseguimenti. La dazione, il desiderio di dare.

Ramo: è il desiderio di ricevere.

Rosh: è il capo, la testa del Partzuf, dove ci sono le intenzioni.

Santità: (Kedushà) deriva dalla parola Kadosh (distinto e separato dall’ego).

Sefira: (plurale Sefirot) è l’ego corretto ad un certo livello, in un certo modo. Quindi, risplende ed è chiamato Sefirot (che viene dal termine ebraico “sapphire”) luminoso.

Spiritualità: la forza della dazione

Torah: significa luce (dalla parola Horaa che significa “Insegnamenti”, o dalla parola Ohr “Luce”). E’ un testo che esprime le correzioni che bisogna fare nel desiderio di ricevere.

Yud Hey Vav Hey: è il Tetragramma, il nome del Borè. È l’algoritmo, il calco di tutta la creazione.

Zeir Anpin: (Piccolo Volto) è la fase 3 della creazione, ricevere al fine di dare, è una struttura spirituale già realizzata ma in forma piccola, non consapevole.

Zohar: libro dello splendore. E’ un testo fondamentale per la saggezza della Kabbalah, scritto da 10 kabbalisti che hanno conseguito pienamente questa saggezza.

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