Prefazione alla Saggezza della Kabbalah

Il Pensiero della Creazione e le Quattro Fasi della Luce Diretta (item 1 – 16)

1) Rabbi Hanania figlio di Akashia dice, “Il Creatore desiderò purificare Israele; dunque, Egli diede loro la meraviglia della Torah e dei Mitzvot (comandamenti), come è scritto, “Il Signore fu lieto, per amore della Sua giustezza, di rendere questo insegnamento grande e glorioso'” (Makot, 23b). Sappiamo che “purificare” deriva dalla parola (ebraica) “ripulire”. E’ come hanno detto i nostri saggi, “I Mitzvot sono stati dati solamente per la purificazione di Israele” (Beresheet Rabba, Parasha 44). Dobbiamo capire questa purificazione, che conseguiamo attraverso la Torah e i Mitzvot, e che cos’è lo Aviut (grossezza/bassezza/desiderio di ricevere) che è dentro di noi e che noi dovremmo purificare usando la Torah e i Mitzvot.

Visto che ne abbiamo già discusso nel mio libro, Panim Masbirot, e ne Lo Studio delle dieci Sefirot-The Study of the Ten Sefirot, sottolineo di nuovo brevemente che il Pensiero della Creazione consiste nel dare piacere alle creature, secondo la Sua enorme generosità. Per questa ragione, un grande desiderio ed una brama di ricevere la Sua abbondanza sono stati impressi nelle anime.

In questo modo il desiderio di ricevere è il Kli (vaso) che misura il piacere ricevuto dall’abbondanza, poiché la misura e la forza del desiderio di ricevere l’abbondanza corrispondono precisamente alla misura del piacere e del godimento dell’abbondanza. Ed essi sono così collegati tra di loro da essere invisibili, tranne in ciò a cui si relazionano: il piacere è in rapporto all’abbondanza, ed il grande desiderio di ricevere l’abbondanza è in rapporto alla creatura che riceve.

Questi due elementi si estendono necessariamente dal Creatore e, necessariamente, sono entrati nel Pensiero della Creazione. Tuttavia, dovrebbero essere divisi come abbiamo detto sopra: l’abbondanza proviene dalla Sua essenza, che estende l’esistenza dall’esistenza, ed il desiderio di ricevere qui incluso è la radice delle creature. Ciò significa che è la radice da cui tutto ha avuto inizio, cioè, l’emersione dell’esistenza dall’assenza, poiché non c’è sicuramente alcuna forma di desiderio di ricevere nella Sua Essenza.

Dunque, si considera che il sopra citato desiderio di ricevere sia la totale sostanza della Creazione dal principio alla fine. Quindi, tutte le creature, tutte le loro innumerevoli caratteristiche e condotte che sono apparse e che appariranno, non sono che estensioni e diversi nomi del desiderio di ricevere. Tutto questo esiste in queste creature, cioè, tutto ciò che è ricevuto nel desiderio di ricevere si imprime in esse, si estende dalla Sua Essenza, esistenza da esistenza. Non si tratta affatto di una nuova creazione, poiché non è nuova affatto. Piuttosto, si estende dalla Sua esistenza Senza Fine ad un’altra esistenza.

2) Come abbiamo detto, il desiderio di ricevere è intrinsecamente incluso nel Pensiero della Creazione con tutti i suoi nomi, insieme alla grande abbondanza con cui Egli aveva programmato di dare piacere alle Sue creature, passandolo a loro. E sappiamo dunque che questi elementi sono Ohr (Luce) e Kli che distinguiamo nei Mondi Superiori. Di conseguenza essi si uniscono insieme e si manifestano insieme livello dopo livello. E nella misura in cui i livelli discendono dalla Luce del Suo Volto e si staccano da Lui, così è la materializzazione del desiderio di ricevere contenuto nell’abbondanza.

Potremmo anche sostenere il contrario: nella misura in cui il desiderio di ricevere si materializza nell’abbondanza, discende livello dopo livello fino al più basso di tutti i livelli, dove il desiderio di ricevere si materializza completamente. Questo luogo è chiamato “il mondo di Assiya,” il desiderio di ricevere consiste nel “corpo dell’uomo”, e l’abbondanza che l’uomo riceve è considerata la misura della “vitalità nel corpo”.

E lo stesso vale per le altre creature di questo mondo. Dunque, la sola differenza tra i Mondi Superiori e questo mondo è in questo: fintanto che il desiderio di ricevere incluso nella Sua abbondanza non si è completamente materializzato, si considera come presente nei mondi spirituali, al di Sopra di questo mondo. E una volta che il desiderio di ricevere si è completamente materializzato, si considera presente in questo mondo.

3) L’ordine sopra citato in cui si sviluppa il processo, che porta il desiderio di ricevere alla sua forma finale nel nostro mondo, segue una sequenza di quattro discernimenti che esitono nelle quattro lettere HaVaYaH. E questo perché le quattro lettere, HaVaYaH (Yod, Hey, Vav, Hey), contengono nel Suo nome la realtà nella sua totalità, senza alcuna eccezione.

In generale, queste lettere sono descritte nelle dieci Sefirot, Hochma, Bina, Tifferet, Malchut, e nella loro Shoresh (Radice). Sono dieci Sefirot perché la Sefira Tifferet contiene sei Sefirot interne, chiamate HGTNHY (HesedGevuraTifferet NetzahHodYesod), e la Radice, chiamata Keter. Però, in sostanza, esse sono chiamate HB TM (Hochma-Bina Tifferet-Malchut).

Ed esse sono i quattro mondi, chiamati Atzilut, Beria, Yetzira, e Assiya. Il mondo di Assiya contiene questo mondo dentro di sé. Dunque, non c’è creatura in questo mondo, che non abbia inizio nel mondo di Ein Sof, nel Pensiero della Creazione di donare piacere alle Sue creature. Dunque, ogni mondo comprende fin dal principio la Luce ed il Kli, vale a dire una certa misura di abbondanza con il desiderio di ricevere questa abbondanza.

La misura dell’abbondanza si estende esistenza da esistenza, partendo dalla Sua Essenza, ed il desiderio di ricevere inizia la sua esistenza dall’assenza.

Ma perché il desiderio di ricevere acquisisca la sua qualità finale, esso deve svilupparsi, insieme all’abbondanza dentro di esso, attraverso i quattro mondi – Atzilut, Beria, Yetzira, e Assiya. Questo processo completa la Creazione con la Luce ed il Kli, chiamato Guf (il corpo), e la “Luce della vita” dentro di esso.

4) La ragione per cui il desiderio di ricevere deve derivare dai quattro discernimenti sopra indicati in ABYA (Atzilut, Beria, Yetzira, Assiya) dipende dal fatto che c’è una grande regola che riguarda i Kelim (plurale di Kli): l’espansione della Luce ed il suo ritiro rendono il Kli adatto al suo compito. Ciò significa che, fintanto che Kli non è stato separato dalla sua Luce, è compreso nella Luce e si annulla in essa come una candela dentro una torcia.

Questo annullamento avviene perché questi due elementi sono completamente opposti l’uno all’altro, e si trovano su due opposti fronti. E questo succede perché la Luce si estende dalla Sua Essenza, esistenza da esistenza. Dalla prospettiva del Pensiero della Creazione in Ein Sof, tutto succede in virtù della dazione e non c’è alcuna traccia di desiderio di ricevere in esso. Il suo opposto è il Kli, il grande desiderio di ricevere questa abbondanza, che è la radice della creatura, il suo inizio, nel quale non c’è assolutamente alcuna dazione.

Dunque, quando sono uniti insieme, il desiderio di ricevere è annullato dentro la Luce, e può determinare la sua forma solamente una volta che la Luce si è ritirata di nuovo. Di conseguenza, in seguito all’uscita della Luce, il desiderio di ricevere incomincia a desiderarla ardentemente, e questa brama determina e stabilisce in modo preciso la forma del desiderio di ricevere. In seguito, quando la Luce rientra ancora una volta nel desiderio di ricevere, ci si riferisce ad esso come a due elementi separati: il Kli e la Luce, o Guf e la vita. Fate molta attenzione, perché questo concetto è molto profondo.

5) Dunque, sono necessari i quattro discernimenti nel nome HaVaYaH, chiamati Hochma, Bina, Tifferet, e Malchut. Behina Aleph (Fase Uno), chiamata Hochma, consiste in verità in tutto l’essere emanato, Lue e Kli. Qui si trova il grande desiderio di ricevere con tutta la Luce inclusa in esso, chiamata Ohr Hochma (Luce della Saggezza) o Ohr Haya (Luce di Haya), poiché corrisponde a tutto lo Hayim (vita) nell’essere emanato, rivestito nel suo in Kli. Comunque, questo Behina Aleph è considerato come Luce totale ed il Kli si può individuare a malapena, in quanto è mescolato con la Luce ed è annullato in essa come una candela in una torcia.

Di seguito arriva Behina Bet (Fase Due), poiché alla sua fine, il Kli di Hochma prevale nell’equivalenza della forma della Luce Superiore che è in esso. Ciò significa che il desiderio di donare a Colui che emana appare in esso, in base alla Luce che ha dentro di sé – di donare completamente.

Poi, usando questo desiderio, che si è risvegliato in esso, una nuova Luce si estende ad esso da Colui che emana, chiamata Ohr Hassadim (La Luce della Misericordia). Di conseguenza, viene quasi interamente separata da Ohr Hochma che Colui che emana ha impresso nel Kli, poiché Ohr Hochma può essere ricevuta solamente nel suo proprio Kli—il desiderio di ricevere che è cresciuto fino alla sua misura estrema.

Dunque, la Luce ed il Kli in Behina Bet sono completamente diversi da quelli presenti in Behina Aleph, poiché il  Kli che si trova qui è il desiderio di donare. La Luce che si trova dentro di esso è considerata Ohr Hassadim, una Luce che origina dal Dvekut (adesione) da colui che è emanato in Colui che emana, poiché il desiderio di donare spinge verso l’equivalenza della forma con Colui che emana e, nella spiritualità, l’equivalenza della forma è Dvekut.

Dopo segue Behina Gimel (la Fase Tre). Una volta che la Luce è diminuita nell’essere emanato dentro Ohr Hassadim senza alcuna Hochma, in quanto sappiamo che Ohr Hochma è l’essenza dell’essere emanato, di conseguenza, alla fine di Behina Bet, il Kli risveglia e attira dentro di sé una quantità di Ohr Hochma, per splendere dentro la sua Ohr Hassadim. Questo risveglio ri-estende una certa misura del desiderio di ricevere, che forma un nuovo Kli chiamato Behina Gimel o Tifferet. E la Luce in esso è chiamata “la Luce di Hassadim illuminata da Hochma,” poiché la maggior parte di questa Luce è Ohr Hassadim, e la sua parte minore è Ohr Hochma.

Dopo di che arriva Behina Dalet (la Fase Quattro), poiché anche il Kli di Behina Gimel si è risvegliato alla sua fine per attirare tutta Ohr Hochma, come è avvenuto in Behina Aleph. Dunque, questo risveglio è considerato come “desiderio ardente” nella misura del desiderio di ricevere in Behina Aleph e, andando oltre, poiché adesso è già stato separato da quella Luce, in quanto la Luce di Hochma non è più rivestita in esso, ma lo desidera ardentemente. Quindi, la forma del desiderio di ricevere è stata totalmente delineata, poiché il Kli è determinato seguendo l’espansione della Luce e del suo distacco da qui. In seguito, quando ritorna, riceverà la Luce un’altra volta. Ne segue che il Kli precede la Luce, e questa è la ragione per cui questa Behina Dalet è considerata il completamento del Kli, ed è chiamato Malchut (il potere sovrano, la regalità).

6) I quattro discernimenti sopra indicati sono le dieci Sefirot, distinte in ogni emanazione ed in ogni creatura, nell’insieme, che sono i quattro mondi, ed anche nella parte più piccola della realtà. Behina Aleph è chiamata Hochma o “il mondo di Atzilut”; Behina Bet è chiamata Bina o “il mondo di Beria”; Behina Gimel è chiamata Tifferet o “il mondo di Yetzira”; e Behina Dalet è chiamata Malchut o “il mondo di Assiya.”

Spieghiamo i quattro discernimenti applicati alla singola anima. Quando l’anima esce da Ein Sof ed entra nel mondo di Atzilut, si ha Behina Aleph dell’anima. Tuttavia, qui, essa non è ancora distinta con quel nome, poiché il nome Neshama (anima) comporta che ci sia una certa differenza tra essa  [1] e Colui che emana e, attraverso questa differenza, essa si è staccata da Ein Sof ed è stata rivelata come un’autorità essa stessa

Ma, fintanto che non ha la forma di un Kli, non c’è nulla che la distingua dalla Sua Essenza, per meritare il suo stesso nome. Noi già sappiamo che Behina Aleph del Kli non è considerata affatto un Kli,  ed è totalmente annullata nella Luce. E questo è il significato di ciò che è detto a proposito del mondo di Atzilut, che è sullo schema completo di Dio, come “Lui, la Sua vita, ed Egli stesso sono Una sola entità”. Anche le anime di tutte le creature viventi, mentre attraversano il mondo di  Atzilut, sono sempre considerate unite alla Sua Essenza.

7) Behina Bet , che abbiamo indicato sopra, governa il mondo di Beria—il Kli del desiderio di donare. Dunque, quando l’anima discende nel mondo di Beria e raggiunge il Kli che esiste qui, essa è considerata Neshama (l’anima). Ciò significa che è già stata separata dalla Sua Essenza e merita un suo proprio nome – Neshama. Però, questo è un Kli molto puro e positivo, in quanto si trova in equivalenza di forma con Colui che Emana. Per questa ragione, esso è considerato come totale spiritualità.

8) Behina Gimel , sopra indicato, governa il mondo di Yetzira, che contiene una piccola forma del desiderio di ricevere. Dunque, quando l’ anima discende nel mondo di Yetzira e raggiunge quel Kli, esce dalla spiritualità di Neshama ed è poi chiamata Ruach. Questo avviene perché qui il suo Kli é già mescolato con Aviut, cioè con quel poco di desiderio di ricevere che c’è in esso. Però, esso è ancora considerato spirituale perché questa misura di Aviut è insufficiente per separarlo completamente dalla Sua Essenza e per meritare il nome, “corpo”, che ha un suo proprio diritto.

9) Behina Dalet governa il mondo di Assiya, che è il Kli completo del grande desiderio di ricevere. Quindi, ottiene un corpo completamente separato e distinto dalla Sua Essenza, che ha un suo proprio diritto. La Luce è chiamata Nefesh (dalla parola Ebraica ‘pausa’), che sta ad indicare che la Luce è senza movimenti di per se stessa. Si dovrebbe sapere che non c’è un singolo elemento nella realtà che non sia inserito nella totalità di ABYA.

10) Dunque, vediamo che questa Nefesh, la Luce della Vita che riveste il corpo, si estende dalla Sua Propria Essenza, esistenza da esistenza. Mentre attraversa i quattro mondi di ABYA, si allontana sempre di più dalla Luce del Suo Volto, fino quando non giunge al Kli indicato, chiamato Guf (il corpo). In questo modo si considera che il Kli consegua la forma che gli spetta.

Ed anche se la Luce in esso è talmente diminuita che non si riesce più a distinguere la sua origine, attraverso l’impegno nella Torah e nei Mitzvot , per donare contentezza a Colui che crea, l’uomo purifica il proprio Kli, chiamato Guf, fino a quando non diventa meritevole di ricevere la grande abbondanza nel pieno della sua quantità che è compreso nel Pensiero della Creazione, quando Lui ha Creato il mondo. Questo è ciò che Rabbi Hanania intende quando dice “il Creatore desiderò purificare Israele; quindi, Egli diede loro la meraviglia della Torah e dei Mitzvot.”

11) Adesso possiamo comprendere la reale differenza tra spiritualità e corporalità: ogni cosa che contenga un completo desiderio di ricevere, in tutti i suoi aspetti, che indichiamo in Behina Dalet, è considerata “corporale”. Questo è ciò esiste in tutti gli elementi della realtà che è davanti a noi in questo mondo. Al contrario, ogni cosa che si trovi al di sopra di questa grande quantità di desiderio di ricevere è considerata “spiritualità”. Questi sono i mondi di ABYA—Al di sopra di questo mondo—e tutta la realtà che è dentro di essi.

Adesso possiamo vedere che tutta la questione delle ascese e delle discese descritte nei Mondi Superiori non si riferiscono ad un luogo immaginario, ma solamente ai quattro discernimenti nel desiderio di ricevere. Maggiore è la lontananza da Behina Dalet, più elevata viene considerata la sua posizione. E, al contrario, maggiore è la vicinanza a Behina Dalet, più bassa viene considerata la sua posizione.

12) Noi dovremmo capire che l’essenza della creatura e della Creazione nel suo insieme consistono solamente nel desiderio di ricevere. Tutto ciò che va al di là di questo non è parte della Creazione, ma si estende dalla Sua Essenza per via dell’esistenza dall’esistenza. Dunque, perché distinguiamo questo desiderio di ricevere come Aviut (grossezza) e torbidezza, e siamo condannati a purificarlo attraverso la Torah ed i Mitzvot, fino al punto che senza questa purificazione non raggiungeremo il sublime obbiettivo del Pensiero della Creazione?

13) Il fatto è che come gli oggetti corporali sono separati gli uni dagli altri dalla distanza che c’è tra di loro, anche gli oggetti spirituali sono separati tra di loro dalla disparità di forma che esiste tra di loro. Questa considerazione può essere applicata anche al nostro mondo. Per esempio, quando due uomini condividono delle opinioni simili, si piacciono a vicenda e la distanza fisica che c’è tra di loro non li allontana ancora di più.

Al contrario, quando le loro opinioni sono distanti, essi si odiano, ed il fatto che siano vicini fisicamente non avvantaggia alcun avvicinamento. Dunque, la disparità della forma nelle loro opinioni li allontana, e la vicinanza della forma li avvicina. Se, per esempio, la natura di un uomo è completamente opposta a quella di un altro uomo, essi sono distanti tra di loro come l’est è distante dall’ovest.

Allo stesso modo, tutte le questioni della vicinanza e della lontananza, della copulazione e dell’unione che avvengono nella spiritualità, si misurano in base alla disparità della forma. Tutti gli oggetti spirituali si separano tra di loro in base all’estensione della disparità della forma, e si uniscono in base all’estensione dell’equivalenza della forma.

Però, dovremmo capire che, sebbene il desiderio di ricevere sia una legge ineludibile nella creatura, in quanto è l’essenza della creatura e del necessario Kli per la ricezione dello scopo del Pensiero della Creazione, esso si separa comunque e completamente da Colui che emana. Questo avviene perché c’è disparità di forma che si spinge fino alle posizioni opposte tra il desiderio e Colui che emana. E questo perché Colui che dona è completa dazione senza la minima ombra di ricezione, mentre la creatura è completa ricezione senza la mina ombra della dazione. Dunque, non c’è più grande disparità di forma di questa. Ne consegue che questa di disparità di forma lo separa necessariamente da Colui che emana.

14) Per salvare le creature da questa titanica separazione, è avvenuto il Tzimtzum Aleph (la Prima restrizione). Essa ha essenzialmente separato Behina Dalet dal resto dei  Partzufim (volti/espressioni) di Kedusha (santità) in un modo che la grande quantità di ricezione è diventata uno spazio vuoto, uno spazio dove non c’è Luce.

Questo succede perché tutti i Partzufim di Kedusha si sono manifestati con un Masach (schermo) eretto nel loro Kli Malchut in modo da non ricevere Behina Dalet. Poi, quando la Luce Superiore si è estesa e diffusa all’essere emanato, questo Masach l’ha respinta. Ci si riferisce a questo accadimento come allo scontro tra Luce Superiore ed il Masach, che innalza Ohr Hozer (La Luce Riflessa) dal Basso verso l’Alto, rivestendo le dieci Sefirot della Luce Superiore.

Quella parte di Luce che viene rifiutata e respinta si chiama Ohr Hozer (Luce Riflessa). In quanto riveste la Luce Superiore, diventa il Kli per la ricezione della Luce Superiore al posto di Behina Dalet, poiché in seguito anche il Kli di Malchut si è espanso nella misura di Ohr Hozer—la Luce respinta—che si è innalzata e si è rivestita della Luce Superiore dal basso verso l’Alto. Dunque, le Luci hanno rivestito i Kelim (plurale di Kli), dentro la Ohr Hozer.

Questo è il significato di Rosh (la testa) e di Guf (il corpo) in ogni livello. Lo Zivug de Hakaa (la copulazione del contatto) della Luce Superiore con il Masach innalza Ohr Hozer dal basso verso l’Alto e riveste le dieci Sefirot della Luce Superiore nella forma delle dieci Sefirot de (of) Rosh, vale a dire le radici dei Kelim (i vasi). Questo avviene perché, per il momento, qui, non ci possono essere dei rivestimenti.

Dopo di che, quando Malchut si espande con questa Ohr Hozer, dall’Alto verso il basso, la Ohr Hozer termina e si trasforma nei Kelim per la Luce Superiore. In quel momento, i Kelim vengono rivestiti dalle Luci, e questo è ciò che si chiama il Guf di quel livello, cioè, i Kelim completi.

15) Dunque, dei nuovi Kelim vengono costituiti nei Partzufim di Kedusha al posto di Behina Dalet dopo lo Tzimtzum Aleph (la prima restrizione). Essi erano stati fatti da Ohr Hozer dello Zivug de Hakaa nel Masach.

Noi dovremmo comprendere la funzione di questa Ohr Hozer e come è diventata un vaso per la ricezione, in quanto, inizialmente, non era altro che una Luce respinta. Dunque, adesso svolge un ruolo opposto a quello proprio della sua essenza.

Offrirò un spiegazione ricorrendo ad un’ allegoria presa dalla vita. La natura dell’uomo è di occuparsi e di favorire la qualità della dazione, e di disprezzare e detestare la ricezione dal proprio amico. Dunque, quando un uomo arriva dal proprio amico ed egli (il padrone di casa) lo invita per un pranzo, egli (l’ospite) rifiuterà, anche se è molto affamato, poiché ai suoi occhi si sente umiliato a ricevere un regalo dal suo amico.

Però, quando il suo amico lo ha implorato abbastanza, al punto che è chiaro che mangiando gli farebbe un grande favore, egli acconsente a mangiare, in quanto non sente più di stare ricevendo un regalo e che il suo amico è colui che dona. Al contrario, egli (l’ospite) è colui che dona, che sta facendo un favore al suo amico ricevendo tutto questo bene da lui.

Dunque, vediamo che, sebbene la fame e l’appetito siano dei vasi per la ricezione deputati al mangiare, e che quest’uomo aveva sufficiente fame ed appetito per ricevere il pasto del suo amico, egli non poteva ancora assaggiare un boccone, a causa della vergogna. Però, quando il suo amico lo ha implorato ed egli lo ha respinto, dei nuovi vasi per mangiare hanno incominciato a formarsi dentro di lui, poiché il potere della preghiera del suo amico ed il potere dei suoi rifiuti, accumulandosi, sono arrivati alla fine alla quantità sufficiente per trasformare la misura del rifiuto nella misura della dazione.

Alla fine, egli può vedere che, mangiando, sta facendo un grosso favore e che dona una grande contentezza al suo amico. In questo stato, dei nuovi vasi di ricezione per ricevere il pasto del suo amico sono stati creati dentro di lui. Ora si considera che il potere del suo rifiuto è diventato il vaso essenziale dentro il quale ricevere il pasto, e non la fame o l’appetito, sebbene questi siano i consueti vasi di ricezione.

16) Da questa allegoria dei due amici, possiamo capire la questione dello Zivug de Hakaa e di Ohr Hozer che si eleva attraverso di esso, in modo che poi si trasformi nei nuovi vasi di ricezione della Luce Superiore al posto di Behina Dalet. Possiamo paragonare la Luce Superiore, che colpisce il Masach e vuole espandersi nel Behina Dalet, alla preghiera di mangiare, poiché come l’amico desidera che l’altro riceva il suo pasto, così la Luce Superiore desidera diffondersi a colui che riceve. Ed il Masach, che colpisce la Luce e la respinge, può essere paragonata al rifiuto dell’amico di ricevere il pasto, in quanto egli respinge il suo favore.

E proprio come vedete che qui è precisamente il rifiuto a diventare il vaso adatto per ricevere il pasto del suo amico, possiamo immaginare che Ohr Hozer, che si eleva dallo scontro con il Masach e dal rifiuto della Luce Superiore, diventa il nuovo vaso per la ricezione della Luce Superiore, al posto di Behina Dalet, che è servita come vaso di ricezione quando ancora la prima restrizione non era avvenuta.

Tuttavia, questo è avvenuto solamente nei Partzufim (plurale di Partzuf) di Kedusha (santità) di ABYA, non nei Partzufim di Klipot (gusci), ed in questo mondo, dove Behina Dalet stessa è considerata il vaso della ricezione. Dunque, essi sono separati dalla Luce Superiore, poiché la disparità di forma in Behina Dalet li separa. Per questa ragione, le Klipot sono considerate meschine e morte, in quanto sono separate dalla Vita dei Vivi per mezzo del desiderio di ricevere che è in esse.


[1] Nota dalla traduzione: in Ebraico Neshama è considerato un termine femminile. In generale, ogni oggetto ed ogni essere riceve uno specifico genere o sesso, sebbene nella Kabbalah, ogni termine (Partzuf, mondo, etc.) può cambiare il suo genere in base al suo funzionamento in quel preciso momento: attivo/dazione è maschile, e passivo/ricezione è femminile.

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